Utilizzo “improprio” del marchio Dop Salumi di Calabria: il Mipaf dà ragione all’Mdc

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La denominazione "Consorzio di Tutela dei Salumi di Calabria a Denominazione di Origine Protetta" o "Consorzio di Tutela dei Salumi di Calabria a D.O.P.”, sarebbe stata utilizzata in modo ‘non corretto’ dal "Consorzio di Tutela del Capocollo di Calabria D.O.P. e della Pancetta di Calabria D.O.P.”. A sostenerlo è il Movimento Difesa del Cittadino che diffonde la determinazione del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con comunicazione dello scorso 15 Dicembre.

MDC ritiene che la “trasparenza e la corretta informazione sia alla base delle politiche di un consorzio di tutela, che riconosce nei produttori e nei consumatori i soggetti da tutelare e garantire”.

Il Movimento ritiene, inoltre, che “continuare a spendere il nome "Consorzio di Tutela dei Salumi di Calabria a D.O.P.”, nonostante sia intervenuto il Ministero in modo chiaro e netto con il DM 27/01/2021, nel quale revoca al sopracitato Consorzio la tutela della salsiccia e della soppressata DOP di Calabria, conferendo al Consorzio il solo incarico per le due DOP “Capocollo di Calabria” e “Pancetta di Calabria”, violi di fatto la mission del Consorzio stesso”.

“Il fatto di ignorare l'intervenuta revoca – sostiene il Movimento Difesa del Cittadino - continuando ad utilizzare la vecchia denominazione, manifesta in concreto una palese volontà di apparire un organismo diverso da quello che in realtà è, e al quale la legge ha delegato funzioni ben definite. Fatti del genere provocano un notevole danno d'immagine delle aziende aderenti al Consorzio, facendo perdere credibilità ad un settore importante come quello dei salumi di Calabria, che meritano certamente ben altre fortune”.

In conclusione, MDC segnala a riguardo quanto riportato in merito nella comunicazione del MIPAF: “Appare evidente che l’utilizzo del nome abbreviato, benché ammesso, non deve essere idoneo ad indurre in errore il consumatore circa i prodotti oggetto di tutela da parte del Consorzio e, pertanto, alla luce di quanto rappresentato sarà cura dell’Ufficio provvedere a sensibilizzare il Consorzio sul tema e a verificare che lo stesso non metta in atto azioni tali da indurre in errore il consumatore”.