Bando beni confiscati, l’appello di Libera ai Comuni calabresi
Libera Calabria fa appello alle amministrazioni locali calabresi per partecipare al bando sui beni confiscati e “avviare le procedure di co-progettazione e co-programmazione con le realtà sociali”.
Dal report del coordinamento regionale “sono 128 gli enti locali che hanno acquisito al patrimonio complessivamente 2431 beni immobili confiscati. Di questi, solo 337 risultano utilizzati. Un patrimonio enorme da valorizzare che rimane spesso abbandonato e la causa principale è proprio la mancanza di fondi necessari per avviare le necessarie ristrutturazioni causate dalla lungaggine delle procedure giudiziarie”.
Libera si dice quindi disponibile a mettere disposizione la sua esperienza nel settore, per “consentire un sano e proficuo confronto con soggetti che gestiscono già dei beni confiscati e con altre realtà sociali presenti nei territori interessati, onde poter veicolare e condividere idee e proposte progettuali”.
“Sono trascorsi ben 26 anni della promulgazione della legge 109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati voluta da Libera e quasi 40 anni dalla legge Rognoni-La Torre. Non si era mai registrato nel corso di questi decenni un investimento di 250 milioni di euro previsto dal bando a valere sui fondi PNRR, promosso dall’Agenzia per la coesione territoriale, con lo scopo di individuare almeno 200 proposte progettuali finalizzate al recupero, ri-funzionalizzazione e valorizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata”, scrive Libera.
“Beneficiari di tale opportunità sono i comuni ricadenti nelle otto regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il bando scade alle ore 12:00 del 28 febbraio, a seguito della proroga ammessa, su richiesta di Libera e tantissime realtà italiane del mondo del Terzo Settore”.