‘Ndrangheta: Catanzaro, chiesto rito abbreviato per due imprenditori
La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha chiesto il giudizio immediato - che iniziera' il prossimo 6 giugno davanti al tribunale collegiale -, a carico di Otello Rizzo, 50 anni, e Gregorio Pellegrino, 55, entrambi di Staletti' (Catanzaro), titolari di due ditte edili, finiti in carcere all'alba del 10 settembre scorso con l'operazione "Caterpillar", scattata per l'esecuzione di un'ordinanza cautelare, perche' indagati per tentata estorsione aggravata dalle modalita' mafiose. I due uomini sono accusati di vessazioni nei confronti della presunta vittima della tentata estorsione, il titolare di un'altra ditta che aveva vinto un regolare appalto pubblico per la ristrutturazione dello stadio di Staletti', e che secondo le accuse i due indagati volevano costringere a mettersi da parte, con minacce concretizzatesi in un caso nell'incendio di una pala meccanica di sua proprieta'. In base a queste ipotesi, costruite a seguito delle indagini dei carabinieri, la Dda chiese ed ottenne dal giudice per le indagini preliminari distrettuale di Catanzaro, Assunta Maiore, un'ordinanza di custodia in carcere, nella quale si faceva riferimento anche a presunti collegamenti dei due indagati con ambienti della criminalita' locale, ipotizzato dagli inquirenti specialmente nei confronti di Rizzo, definito il "braccio destro" di Rocco Catroppa, l'uomo ucciso in un agguato di 'ndrangheta a Palermiti, durante una festa patronale, lo scorso 28 agosto. Il Tribunale del riesame, tuttavia, ha fatto cadere l'aggravante della "mafiosita'" per entrambi gli indagati, che col tempo hanno ottenuto gli arresti domiciliari su richiesta dei difensori - gli avvocati Antonio Ludovico, Eugenio Battaglia ed Enzo Galeota.