Statale 106, Scutellà e Tavernise contro Stasi: “Sue rivendicazioni senza fondamento”

Cosenza Politica

"La Sibari-Corigliano-Rossano è un’opera strategica e prioritaria. Su questo non si arretra e non ci saranno ripensamenti". Inizia così la nota diffusa dai pentastellati Elisa Scutellà e Davide Tavernise, rispettivamente deputata e capogruppo del consiglio regionale. Una nota apertamente contro il primo cittadino di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, in merito alle sue proposte riguardanti la Statale 106.

"La proposta progettuale avanzata dal sindaco Stasi non ci sembra sia oggi suffragata da un piano tecnico-scientifico. Non vorremmo fosse un modo per intralciare un lavoro di progettazione che se non avesse avuto intoppi, in questo momento, sarebbe stato in fase di Conferenza di Servizi decisoria e prossima alla definizione" affermano i due grillini. "E, quindi, sarebbe stato subito pronto per essere inserito nel prossimo Contratto di Programma e, perché no, sarebbe potuto essere anche quel progetto bandiera sulla Statale 106 che oggi, invece, si ritrova ad essere la Crotone-Catanzaro".

"A proposito, se i 220 milioni del Fondo di Sviluppo e Coesione messi sul tavolo dal Ministero per il Sud sono finiti sulla tratta a sud di Crotone e non sulla Sibari-Co-Ro è solo ed unicamente per l’estrema resistenza del sindaco Stasi. Perché, è doveroso ricordare, che nell’aprile 2021, quando Anas e il sottosegretario al Mit, Giancarlo Cancelleri, vennero a presentare la proposta progettuale in città, i 25km tra l’innesto della SS534 ed il torrente Coserie erano i primi che erano stati sottoposti ad un progetto di ammodernamento" ricordano ancora. "Gli altri lotti funzionali sono venuti successivamente. Questo, lo ribadiamo, perché sulla Crotone-Catanzaro così come anche sulle altre tratte i territori hanno fatto quadrato e hanno capito l’utilità di un’opera e l’essenzialità di un investimento pubblico importante in un momento di crisi epocale".

"A Corigliano-Rossano, invece, si continua a registrare una forte resistenza. Basterebbe semplicemente consultare i documenti e le carte progettuali del nuovo ma anche del vecchio elaborato progettuale, quello del fantomatico Megalotto 8, e metterli a confronto. Ne verrebbe fuori un dato sconcertante: quello che oggi rivendica il sindaco Stasi non solo metterebbe a soqquadro l’ecosistema territoriale del territorio, non solo renderebbe inutile la strada per lo sviluppo locale, quanto taglierebbe del tutto fuori i centri storici di Corigliano e Rossano e lì davvero si dividerebbe in due parti la città" denunciano i pentastellati. "Perché l’utilità di una strada a scorrimento veloce la si calcola sugli svincoli e, a meno che Stasi non voglia smembrare completamente le colline a ridosso di Rossano e Corigliano, questi nell’ipotesi paventata dal primo cittadino sarebbero distantissimi da tutti e 4 i centri urbani".

"Insomma, un’idea folle. Che tra l’altro taglierebbe completamente fuori dai collegamenti il nuovo ospedale della Sibaritide, il porto di Schiavonea e le due aree industriali. Crediamo allora, che l’ipotesi attuale, proposta da Anas insieme al sottosegretario Cancelleri, quella del corridoio ferroviario, sia l’unica percorribile in un quadro di sostenibilità e di utilità territoriale" dichiarano Scutellà e Tavernise. "Crediamo che si possa discutere sull’entità dei rilevati, sulla conformazione dei viadotti e dei passaggi che in alcune aree lambirebbero soltanto il centro urbano nelle aree periferiche. Ma riteniamo che non si possa fare alcun passo indietro sulla conformazione del tracciato. Anche perché dire che l’attuale proposta progettuale rappresenterebbe un vincolo allo sviluppo urbanistico è una colossale stupidaggine. Altrimenti, non si spiegherebbero le più grandi opere viarie che attraversano il Paese da nord a sud".