Serie B. Crotone-Cosenza 3-3. Un derby al cardiopalma che lascia tutti scontenti
Allo “Scida” per il derby della speranza: tutti col cuore in gola, a tifare composti nelle proprie postazioni. È stato tutto bellissimo, come le cose che tanto ami: un match diventato subito festa di colori rossoblù da ambo gli schieramenti, con vivaci cori che hanno offuscato le polemiche della vigilia, solo qualche fumogeno imprevisto lanciato in zona vietata, dalla “Curva” dei crotoniati.
di Giuseppe Romano
In campo, la linea d’attacco del Crotone parte forte e quella difensiva del Cosenza resiste a blocco per tutto il primo tempo. Nella ripresa saltano alcuni schemi e la partita finisce in parità. Il 3 a 3 è uno “strappo” nel derby e nella classifica: s’innalzano al cielo le bandiere sulle due “Curve”, Nord e Sud.
Tantissime nell’area destinata agli ospiti, giunti allo “Scida” carichi di una comune sofferenza e speranza, per questa affannosa corsa verso la salvezza.
Il “derby” ha dato le sue emozioni, nello sviluppo di strategie non del tutto gradite da una e dall’altra parte della tifoseria: Bisoli convinto di vincerlo con la forza fisica e, decisamente, affidatosi al “contropiede”, tallone d’Achille dello schieramento dei crotoniati, fin dall’inizio del campionato.
Dall’altro fronte, Modesto vittima della sua idea di costruire con i tre difensori, ripartendo spesso dal portiere, e incapaci di stare al passo del velocista Laura, affiancato da Ndoj, Liotti e Palmiero.
I meccanismi proposti in campo avevano fatto pensare che la squadra di Bisoli non potesse entrare in partita: arroccato nella sua metà campo ha permesso al Crotone di sviluppare azioni offensive di grande rilievo.
Una pressione alta e dinamica durata trenta minuti, con qualche prova d’affondo dei “lupi”, ma la pressione di Estevez, Mulattieri, Maric, Sala e Borello non hanno mai impensierito Vigorito.
Troppo stretta la “rete” tessuta da Bisoli nella sua area. Gli applausi del gol se li prende Gaetano Laura, che riparte come un razzo e fulmina prima Nedelcearu e poi Saro, nella sua uscita disperata con la palla che finisce nella rete. Primo gol in Italia per il francese; primo boato di gioia nella Curva Nord, assiepata dai suoi fans.
Chiariamo meglio alcuni passaggi: primi dieci minuti di studio e tentativi di attacco da entrambe le squadre a sprazzi coraggiose ma con il freno a mano tirato dalla tensione, con il Cosenza meno propenso ad aggredire.
L’occasione più ghiotta arriva al 12’ sulla battuta del calcio d’angolo: tiro di Borello intercettato da Maric, palla respinta da Vigorito. Al 20’ solo la poca convinzione non fa concretizzare l’azione col gol.
Al 29’ Laura sfiora il vantaggio dei lupi con un tiro da fuori area e trenta secondi dopo Caso ruba palla a centro campo e imbuca il francese che schiva l’intervento di Nedelcearu e sigla il suo primo gol in Italia.
Dopo lo svantaggio la formazione di Modesto perde lucidità e coraggio mentre l’undici di Bisoli acquista sicurezza nelle giocate con precisione e velocità
Venti minuti in cui il Crotone gioca sempre spalle alla porta avversaria, passaggi casuali nella ricerca casuale di un proprio compagno o in alternativa appoggi al portiere per alleggerirsi dell’affanno ed improbabili lanci lunghi nella speranza di trovare una giocata degna di nota.
Il Cosenza invece sa benissimo dove calciare il pallone e con velocità e convinzione verticalizza le traiettorie del pallone per permettere forti accelerate a Laura che al 38’ potrebbe replicare sulla sinistra la stessa azione con cui ha siglato l’1-0
Mulattieri gioca da solo e al 41’ torna a ridosso della propria area di rigore per prendere palla e mettersi in proprio, ma il calcio è un gioco di squadra e il Crotone non sta dimostrando di esserlo.
A ricordargli come si lotta su ogni pallone ci pensa Rigione (48’) all’ultimo secondo dei minuti di recupero che di destro manda in rete il tiro di Liotti su calcio di punizione.
Si riprende con il Crotone più deciso a raddrizzare la partita e, dopo un tentativo di affondo di Laura, controllato da Estevz e da Saro in uscita, sugli sviluppo di un calcio d’angolo Mirko Maric riapre la partita trasformando in gol (52) il passaggio di Kargbo e quattro minuti dopo trasforma il calcio di rigore, concesso al Crotone per fallo di mano (56’) commesso da Camporese, verificato al VAR. Bravo Vigorito a intuire la traiettoria del pallone, ma il tiro è teso e rasente al palo.
La Curva Sud si “accende”, sembra che il Crotone abbia capito come sfondare la rigida linea difensiva del Cosenza e si procura due calci d’angolo importanti, ma al 63’, Daniele Liotti segna la rete del 3 a 2, con la genialità di Lauria e Caso, autori di un micidiale contropiede, e la complicità del portiere crotoniate, Saro, che respinge corto.
Tra ammonizioni e cambi, sembra finita qui la partita, ma Vigorito non può nulla sulla zampata di Maric (92’), che chiude definitivamente il match sul 3 a 3. Resta lo sconforto di un pareggio che abbassa sempre di più la “matematica” probabilità di salvezza diretta dei cosentini e, soprattutto dei crotoniati.
IL TABELLINO
Crotone : Saro; Calapai, Golemic, Nedelcearu, Sala; Borello (68′ Marras sv), Estevez (68′ Kone ), Awua, Giannotti (46′ Kargbo); Maric, Mulattieri. A disposizione: Festa, Mondonico, Vulic, Kone, Adenkaye, Schnegg, Marras, Nicoletti, Mogos, Schirò, Cangiano. Allenatore: Modesto
Cosenza : Vigorito; Rigione, Camporese, Vaisanen; Situm, Kongolo, Palmiero, Ndoj (34′ Carraro), Liotti (78′ Hristov sv); Laura, Caso(78′ Millico sv). A disposizione: Matosevic, Venturi, Sy, Bittante, Carraro, Vallocchia, Florenzi, Gerbo, Pandolfi, Larrivey. Allenatore: Bisoli
Arbitro: Davide Massa della sezione di Imperia.
Marcatori: 29′ pt Laura (CS), 46′ pt Rigione (CS), 51′ st e 55′ st Maric (CR), 63′ st Liotti (CS).
Note: Spettatori: 3.704; incasso € 19.146,50, 737 tifosi del Cosenza nel settore ospiti. Ammoniti: Caso (CS), Camporese (CS), Vaisanen (CS), Liotti (CS), Awua (CR).