Un calcio alla credibilità del calcio: tutto come annunciato, improcedibilità per il Chievo

Crotone Sport

Il Chievo resta in A, il Crotone in B. Almeno per ora? Era nell’aria - sempre più insistentemente - è così è stato: la sezione disciplinare del Tribunale Federale della Figc ci è andata “leggera” sul caso delle presunte plusvalenze del ChievoVerona, dichiarando - come anticipato già ieri - l’improcedibilità a carico dei gialloblù per un vizio di forma e restituendo gli atti alla Procura Federale (LEGGI).

Ciò che accadrà da oggi non è ancora dato sapere. A parte la conferma della società veneta nella massima serie anche per il prossimo anno - a scapito della giuste aspettative del Crotone - di certo c’è quanto annunciato nei giorni scorsi dalla società calabrese, ovvero che avrebbe tutelato i suoi interessi in ogni sede.

C’è da aspettare dunque le mosse del presidente Vrenna che, comunque, pare si attendesse l’esito di stamani.

Qualche giorno fa, i suoi legali, gli avvocati Giancarlo Pittelli ed Elio Manica, avevano infatti inviato una chiara missiva al Procuratore federale evidenziando come “l’esame dell'incarto processuale avesse fatto “rilevare la sussistenza di concreta possibilità di declaratoria di improcedibilità dell'azione proposta dalla Procura federale” … “in ragione dell'eccepita mancata audizione del legale rappresentante della società deferita (il Chievo, ndr.).

Paventandosi dunque l’ipotesi di questo vizio formale che avrebbe condotto, così com’è stato, alla decisione di stamani, i due avvocati avevano chiesto che l’Fc Crotone non subisse “ulteriori gravissimi danni e quindi che si procedesse con immediatezza “alla spedizione della convocazione in favore degli incolpati richiedenti l'audizione e di instaurare, con l'urgenza che la gravità della situazione impone, un nuovo procedimento che consenta di pervenire alla decisione giurisdizionale in tempi compatibili con gli adempimenti propedeutici al regolare avvio del campionato della massima serie”.

Sta di fatto che questa “sentenza” getta comunque un’ombra cupa sul calcio italiano. Il “fantasma” delle plusvalenze - come spiegavamo anche ieri - mai accuratamente regolamentate sebbene fortemente redarguite dagli organi federali, pare manifestarsi sempre più come un fenomeno non inusuale e - quantomeno a nostro giudizio - fortemente deleterio per quei valori di correttezza e trasparenza che il settore meriterebbe.

Ma, soprattutto, per la credibilità, e non solo dei campionati quanto anche delle strutture deputate al controllo dell’industria del football.

Ci sia permesso di evidenziare la bizzarria di un errore grossolano che abbia potuto inficiare una decisione che avrebbe potuto essere certamente equilibrata ma soprattutto “esemplare”.

Così come inutile ci pare a questo punto la richiesta di un massimo di pena (quei 15 punti di penalizzazione da scontare nello scorso campionato) da parte della Procura Federale: un elemento che adombra anch’esso il dubbio di una boutade per scavallarsi le responsabilità.

Alla luce di quanto accaduto stamani, il calcio italiano pare abbia fatto autogol! Dinuovo.