Attacco in Ucraina: la Calabria si “colora” di pace per dire no alla guerra
In queste ore drammatiche per l’attacco della Russia all’Ucraina, anche dalla Calabria parte un sentino “no alla guerra”. Molti Comuni della regione si stanno colorando con i colori della pace per non rimanere indifferenti alla violenza e auspicano il mantenimento di relazioni pacifiche e di cooperazione tra i popoli.
In particolare, il territorio di Cinquefrondi, nel reggino, è stato tappezzato di “Bandiere della Pace” in seguito all’invito dell'Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Michele Conia.
Il Comune Rende invece si illuminerà d’arcobaleno da questa sera e l’amministrazione ha confermato la sua adesione alla mobilitazione nazionale di sabato prossimo.
Già nei giorni scorsi l’assessorato ai diritti civili e la consulta pari opportunità avevano dato la propria adesione alla manifestazione promossa dalle diverse realtà associative e movimenti civili dell’area urbana che si svolgerà sabato alle 17 a Cosenza.
Il primo cittadino di Diamante, Ernesto Magorno, si è invece esposto in un post su facebook: “È un giorno tremendamente difficile che non avremmo mai pensato di vivere, la follia della guerra ha toccato l'Europa. Le immagini che scorrono incessanti nelle nostre case e le parole dei leader europei testimoniano la drammaticità del momento. Ora più che mai è necessario agire per ribadire il nostro fermo no alla guerra; tutti abbiamo il dovere di fare qualcosa, anche un piccolo gesto, per la pace”.
Le scuole di Diamante hanno programmato dei flash mob per le prossime ore e lo stesso primo cittadino ha espresso il suo sostegno alle iniziative.
Vicinanza al popolo ucraino viene espressa poi dalla Cgil Calabria che assicura la sua adesione alle manifestazioni indette sul territorio regionale per la giornata di sabato, 26 febbraio.
Anche l’Arci Calabria chiede lo “stop immediato delle ostilità in Ucraina” e condanna l’aggressione armata della Russia.
“Esprimiamo una forte preoccupazione per la popolazione civile inerme, i bambini, le donne, i vecchi, che – si legge in una nota - come sempre pagheranno il prezzo più caro della guerra. Auspichiamo che si rendano da subito disponibili dei corridoi protetti per consentire alle agenzie internazionali e alle organizzazioni umanitarie un intervento efficace e senza rischi.”
Anche Reggio si mobilita affinché per l’Ucraina “torni un grande movimento per la pace”, appello lanciato dalla segreteria nazionale Anpi per esortare le piazza pacifiste ed antimilitariste italiane.
Infatti, lunedì 28 febbraio, dalle 16:30 alle 18:30 in piazza Italia, le articolazioni reggine di Anpi, Arci, Legambiente, Nudm, Equosud, Agedo, Il Cuore di Medea e Rete 25 Novembre e Arcigay hanno organizzato e daranno vita ad un presidio.