Escalation di violenza nel vibonese, i giovani si ribellano: “Basta paura”
L’escalation di violenza registrata negli ultimi mesi nel vibonese ha stancato la popolazione del posto e, in particolar modo, ha stancato i giovani che stamani hanno deciso di scendere in piazza Martiri d’Ungheria sotto la guida dell’associazione antimafia Libera.
I ragazzi, che hanno voluto iniziare la manifestazione con un minuto di silenzio per la guerra che sta colpendo l’Ucraina, hanno esposto i loro striscioni prima di esprimere il loro “no a una Vibo violenta”.
I giovani si sono alternati ad un microfono ed alcuni di loro hanno detto “non vogliamo avere paura di uscire la sera” mentre altri hanno parlato di bene civile e di gesti concreti d’amore che servono da parte di tutti per la comunità.
Al fianco degli studenti si è schierato il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, che ha definito la manifestazione odierna “è una forma concreta di ribellione, di isolamento dal marcio”.
Nella tarda mattinata gli studenti hanno poi chiesto di essere ricevuti dal Prefetto di Vibo Valentia, Roberta Lulli. Il Rappresentante del Governo ha subito accolto la richiesta, incontrando una delegazione per ogni Istituto superiore della città.
All'incontro hanno altresì preso parte Bruno Capece, Comandante Provinciale dell'Arma dei Carabinieri, Massimo Ghibaudo, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Giuseppe Borrello, Referente provinciale di "Libera", e Franca Falduto, Responsabile regionale per l'Ufficio scolastico regionale delle Consulte provinciali studentesche.
Ai giovani studenti si è rivolto il Prefetto incoraggiandoli a “riappropriarsi della loro vita, del loro futuro, del loro territorio”. Li ha spronati a continuare a porsi domande, a confrontarsi a tenere la testa alta, a "fare rete", assicurando loro la vicinanza dell'Ufficio Territoriale del Governo.
Inoltre ha reso noto che sin dal suo insediamento ha particolarmente apprezzato i livelli culturali espressi dalla scuola Vibonese che tocca punte di eccellenza. Ma purtroppo, a giudizio del Prefetto, concluso il percorso scolastico, si registra “l'assoggettamento del cittadino vibonese ai dettami mafiosi, che mortificano il territorio”.
Il Prefetto ha poi comunicato ai giovani intervenuti che nella giornata di ieri ha avuto luogo un Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica, nel corso del quale è stata esaminata la recrudescenza degli episodi criminali ad opera e in danno di minori e sono stati disposti mirati servizi di vigilanza in prossimità sia delle scuole di Vibo città che di quelle della provincia.