A Crotone avviso per avviare progetto dedicato all’Alzheimer

Crotone Salute
Filly Pollinzi

L’amministrazione comunale di Crotone ha pubblicato sul sito istituzionale l’avviso pubblico finalizzato all’individuazione di un soggetto del terzo settore per la co-progettazione e gestione di interventi finalizzati a sostenere e rinforzare le azioni di prevenzione e di sostegno nei confronti del paziente con Alzheimer e dei familiari/caregiver attraverso la realizzazione di “Cafè Alzheimer” nei comuni dell’Ambito territoriale sociale di Crotone. Lo comunica l’assessora alle Politiche Sociali Filly Pollinzi.

L’ambito sociale, che comprende i comuni di Belvedere Spinello, Cutro, Isola Capo Rizzuto, Rocca di Neto, San Mauro Marchesato e Scandale, oltre al comune di Crotone in qualità di ente capofila, intende avviare una procedura di selezione di enti del terzo settore con cui attivare un tavolo di co-progettazione, sviluppo e successiva attuazione di un progetto sperimentale, per la gestione di interventi in favore di cittadini affetti da Alzheimer o altre malattie neuro-degenerative da attuarsi come servizi diffusi sul territorio attraverso la realizzazione di Cafè Alzheimer.

Il progetto mira a supportare i malati di Alzheimer e i loro familiari nell'ambito dell'organizzazione di attività finalizzate alla stimolazione cognitiva e sensoriale delle persone affette da tale malattia, tenendo conto di tutte le problematiche psico-sociali collegate alla patologia e utilizzando tecniche e modalità ampiamente sperimentate (cafè Alzheimer, danzo movimento terapia, musicoterapia, pet therapy) con il coinvolgimento diretto delle famiglie a cui viene offerta una possibilità di sollievo, potendo affidare i congiunti in un luogo organizzato per lo svolgimento delle attività.

“Il Cafè Alzheimer è un’occasione concreta per affiancare la famiglia di una persona con Alzheimer in un percorso di rottura dell’isolamento sociale. Il Cafè Alzheimer si presenta, a questo proposito, come una palestra di relazione, nella quale è possibile vivere contemporaneamente le tre dimensioni della relazione: malato – operatore - familiari” dichiara Pollinzi.