Riforma dei centri per l’impiego, Fp Cgil boccia la Regione Calabria

Calabria Infrastrutture

"Nel disordine generale che ha da sempre caratterizzato, dal lontano 2018, il settore dei Centri per l’Impiego, si registra, da ultimo, l’atto in oggetto deliberato lo scorso 18 febbraio che sancisce la chiusura definitiva di alcune sedi locali”. Lo denuncia la Fp Cgil calabrese, che boccia la delibera della giunta regionale e chiede un incontro urgente con il governatore Roberto Occhiuto, con l'assessore al lavoro Giusi Princi, l'assessore al personale Filippo Pietropaolo, il dg per l'organizzazione delle risorse umane, Sergio Tassone, il dg del coordinamento dei centri per l'impiego, Valeria Adriana Scopelliti, ed al dg degli affari generali Roberta Cardamone.

"Pur comprendendo la difficoltà del Dipartimento Lavoro a gestire un settore così vasto e variegato per le differenze territoriali consolidate, il numero importante di dipendenti (il transito dalle Province alla Regione ha riguardato circa 400 lavoratori), e di sedi dislocate sul territorio, non si può giustificare il susseguirsi di scelte avventate a discapito dei servizi erogati, dell’utenza e degli operatori" ribadisce il sindacato. "Superfluo ricordare le innumerevoli volte che la Fp Cgil è intervenuta a tal proposito per sollecitare un’opportuna valorizzazione di questi importanti uffici pubblici per il lavoro in una Regione discriminata per motivazione diverse sul fronte occupazione, oltre che per l’individuazione di edifici adeguati per consentire la riapertura delle sedi chiuse per inagibilità".

"Ora, nel silenzio generale che ha preceduto e seguito la seduta di Giunta in oggetto prendiamo atto della chiusura della Sede Locale di Petilia Policastro, aperta al pubblico da 20anni con un ampio bacino di utenza di circa 30mila persone" viene annunciato. "Una chiusura che desta perplessità per l’innegabile difficoltà che si arrecherà all’utenza stessa in un contesto territoriale montano, morfologicamente compromesso, dove l’arteria più agibile e percorribile, atta a congiungere paesi distanti da Crotone finanche 40-50 km è la SS-106, la famigerata strada della morte".

"Alla luce della tanto attesa inversione di rotta afferente i Centri per l’Impiego della Calabria e al contempo dei rilevanti programmi dedicati alle politiche attive, vedi il Programma Gol, il reddito di cittadinanza, garanzia giovani, solo per citare i più conosciuti, che coinvolgono una fetta importante di cittadini caratterizzati da una fisionomia disagiata generalizzata, risulta ancora più evidente, pertanto, come l’Amministrazione non abbia tenuto in considerazione neppure le condizioni economiche, ma non solo quelle, degli utenti fragili, privi di occupazione, in stato di disoccupazione, dei cosiddetti working poor e di coloro che beneficiano delle prestazioni a sostegno del reddito" si legge ancora nel comunicato. "Del resto, non si è tenuto conto, altresì, degli obiettivi del Programma Gol, citato tra l’altro nella delibera in oggetto, che mira a livello ministeriale ad aumentare l’occupazione, a ridurre l’inattività lavorativa e fronteggiare il disagio sociale, intensificando la prossimità dei servizi ed incrementando la diffusione capillare dei CPI sul territorio".

"Considerata la rilevanza sociale ricoperta dalla presenza di un ufficio per il lavoro di prossimità, in un comune come Petilia Policastro, che sia facilmente raggiungibile dagli abitanti di tutti i centri limitrofi, in grado tra l’altro di sopperire alle molteplici esigenze di un’utenza variegata qual è quella che si rivolge ai Centri per l’Impiego, confidando nella lungimiranza dell’Assessore al Lavoro, Giuseppina Princi, la Fp Cgil sollecita una tempestiva rivalutazione di quanto deliberato" si legge in conclusione. "Si ritiene, altresì, non più rinviabile un incontro alla presenza delle signore vostre atto ad un confronto costruttivo in materia lavoro, volto, anche, a costruire delle valide fondamenta per il rilancio dei Centri per l’Impiego, che soddisfi le aspettative degli utenti Calabresi e al contempo dei dipendenti stremati da un lassismo, oramai consolidato, interrotto solo da azioni bizzarre".