Italia del Meridione, Vincenzo Castellano nuovo segretario federale

Calabria Politica

“Immagino una nuova Italia a trazione meridionale: il Sud deve spingere la ripresa e non essere più rimorchio del nostro Paese". Questo il pensiero del nuovo segretario federale di Italia del Meridione, Vincenzo Castellano, già segretario della sezione giovanile, nominato nei giorni scorsi a Roma a termine della riunione del consiglio federale.

"Il mio impegno è di continuare sulla strada intrapresa in questi anni e portare a compimento l’ambizioso progetto di rendere il Meridione protagonista delle decisioni politiche del governo, come parte integrante di quel grande sistema che è il Paese Italia" afferma ancora Castellano. "L’occasione del PNRR è imperdibile, è quel nuovo Piano Marshall di cui il il Sud e l’Italia intera hanno bisogno. Non possiamo, non dobbiamo, sprecare questa occasione e i fondi messi a disposizione.

"Abbiamo l’occasione per investire nelle infrastrutture, nella riqualificazione energetica, nella transizione ecologica e tecnologica, nella valorizzazione del territorio. È il momento di nuove opportunità, reali e concrete, il Sud deve attrarre nuovi investimenti di produzione e di servizi" prosegue ancora il neo-segretario. "Questa è la chiave per far ripartire il Sud e di conseguenza tutta l’Italia, con l’abbattimento di ogni divario, che hanno segnato per troppo tempo le regione del Meridione".

nell’interesse della collettività nazionale pensare al Meridione senza più questione. Si deve unire l’Italia. Ed ecco che dalla Calabria parte non un ideale ma un progetto politico che unisce le parti. Sicilia, Campania, Molise, Basilicata, Puglia e poi Sardegna, Abruzzo, Lazio, e ancora più su Veneto, Lombardia, e diverse le sezioni aperte oltreoceano" si legge in conclusione. "Parola d’ordine: partecipazione, politica come ragion d’esser della condivisione che guarda al bene comune, accoglienza e socialità come principio, militanza che diventa credo, competenza che è senso civico e valore delle istituzioni, territorialità come vocazione e movente di un disegno programmatico".