Reggio. Tutto pronto al Cilea per lo spettacolo “A tu per tre”
"E' uno spettacolo piacevole, leggero ma ben costruito nel quale racconterò la mia vita, la mia carriera artistica tra aneddoti e momenti di pura comicità". Presenta così il suo spettacolo "A tu per tre", l'attore partenopeo Maurizio Casagrande, protagonista del prossimo appuntamento inserito nella kermesse dell'Officina dell'Arte di Peppe Piromalli, sabato 2 aprile alle 21 al teatro "Francesco Cilea" di Reggio Calabria.
Insieme alla pianista Claudia Vietri e alla cantante Ania Cecilia, il noto attore e regista propone al pubblico uno spettacolo confidenziale portandolo "a casa sua" e, da buoni vecchi amici, si trascorrerà qualche ora lontani dai problemi e dall'angoscia quotidiana.
"Ho voluto realizzare uno live che non rinunciasse allo stile e alla qualità che identificano le mie opere ma, allo stesso tempo, visto anche il brutto periodo che tutto il Paese ha affrontato a causa di questa terribile pandemia, volevo donare agli spettatori un po' di serenità, catapultarli in un’atmosfera intima: un vero e proprio dialogo con me e le mie due bravissime compagne di scena - afferma il vulcanico Casagrande -. Tutto avviene in una apparente improvvisazione e assieme a Claudia e Ania, si crea un triangolo, due donne e un uomo, che porterà alla nascita di una coalizione tutta femminile e che metterà il protagonista in netta minoranza".
Maurizio sul palco sarà il grande attore di sempre ma anche, un perfetto cantante e, con quella sua verve comica mai banale, mai scontata, renderà partecipe il pubblico di quel percorso fatto dalle più belle performance cinematografiche, teatrali e televisive.
"E' un viaggio nella mia carriera, dagli esordi ai giorni nostri, gli anni della fanciullezza fino alla maturità - aggiunge il noto attore napoletano -. Durante il lockdown mi è mancato tantissimo il rapporto con il pubblico e anche se i social ci hanno permesso di abbattere le distanze, non poter sentire il calore della gente, non poter dialogare a viso scoperto, non poter stringere la mano, è stato terribile. Proprio a causa delle restrizioni e delle incertezze dovute alla pandemia che ci ha colpiti così duramente, ho voluto scrivere ed allestire uno spettacolo agile che mi permettesse di girare con facilità e mantenere bassi i costi per sostenere i teatri e tutti quei direttori artistici come Peppe Piromalli che, nonostante le importanti difficoltà economiche, sono ugualmente andati avanti. Non hanno fermato i cartelloni teatrali pur sapendo di rischiare tanto. A tutti questi coraggiosi imprenditori della cultura, dell'arte, non possiamo che dire: grazie".