Cooperative di comunità, a Catanzaro incontro della Legacoop Calabria
La proposta di legge regionale sulle cooperative di comunità è stata al centro di un proficuo confronto tenuto, ieri pomeriggio, nella sede regionale di Legacoop Calabria a Catanzaro, alla presenza del consigliere regionale proponente Antonio Lo Schiavo. Al tavolo, con il presidente regionale di Legacoop Calabria Lorenzo Sibio, i vice presidenti Maurizio De Luca e Claudio Liotti, oltre che Pasquale Mazzà del Consiglio di presidenza e il coordinatore provinciale di Reggio Calabria, Mario Alberti. Lo scopo dell’iniziativa legislativa dell’esponente del gruppo di “De Magistris Presidente” è quello di stimolare, promuovere e regolamentare la cooperazione a carattere di mutualità e senza fini speculativi, “in piena aderenza all’art. 55 dello Statuto regionale, e allo scopo di far sì che i cittadini possano riappropriarsi di beni e servizi che sono patrimonio comune”.
"Una proposta di legge che Legacoop giudica positivamente, sebbene possano essere indicati margini di miglioramento per fornire strumenti di supporto alla cooperazione che nel corso degli anni ha saputo garantire legalità, trasparenza e tutela del lavoro soprattutto nella gestione di servizi fondamentali per la comunità" ha sottolineato il presidente Sibio. "Riteniamo che l’attenzione da parte della Regione alla cooperazione, anche nelle forme che hanno avuto un particolare sviluppo negli ultimi anni come quella delle cooperative di comunità, sia un fatto positivo e che insieme si possa lavorare sulle criticità nell’interesse dei cooperatori che scelgono di essere impegnati attivamente sul territorio".
I vertici di Legacoop Calabria sollecitano da tempo una revisione dell’impianto normativo regionale relativo alla cooperazione, a partire da un potenziamento delle risorse a disposizione per sostenere concretamente il settore, risorse che si sono andate sempre più ad assottigliare più negli anni. Come sottolineato anche dai vice presidenti De Luca e Liotti, la proposta di legge presentata da Lo Schiavo se adeguatamente potenziata potrebbe risultare un valido strumento anche nel contrasto allo spopolamento dei borghi delle aree interne, oltre che generare economia di prossimità e quindi occasione di lavoro per quelli che vogliono rimanere nel luogo dove sono nati. In particolare, il vice presidente con delega alle cooperative di comunità ha illustrato le recenti esperienze legate alle realtà nate di recente sul territorio in collaborazione Anci e Legacoop, nell’ambito del progetto della “Banca delle Terre” che parte dalla rivitalizzazione dei terreni incolti proprio per promuovere iniziative imprenditoriali a servizio della comunità. "Quello che manca è l’animazione vera sul territorio", ha detto De Luca mentre Liotti ha rimarcato la necessità "dell’individuazione di vantaggi concreti per questa forma di cooperazione, a partire magari da sgravi fiscali, ragionando comunque in un’ottica di sistema".
"Legacoop Calabria rappresenta un marchio di qualità, un interlocutore privilegiato nel processo di approvazione della proposta di legge regionale sulle Cooperative di comunità che ho presentato nelle scorse settimane" ha affermato il consigliere regionale Lo Schiavo. "E con la sua autorevolezza può contribuire attivamente a far conoscere lo spirito di questa legge, gli obiettivi che essa si prefigge, le opportunità che offre, concorrendo a far sì che, al momento della discussione in Consiglio regionale, essa possa ottenere un’ampia convergenza politica. Questa, infatti, non è una legge di parte, ma uno strumento pensato per azionare leve di sviluppo, di occupazione e di servizi a beneficio di tutti i calabresi. La legge, inoltre, si pone nel solco di altre proposte che sto portando avanti nella mia attività di consigliere regionale e che sono finalizzate ad arginare lo spopolamento e l’isolamento dei piccoli centri calabresi, lo sviluppo di nuovi servizi alle comunità, il sostegno all’occupazione. Quello delle Cooperative di comunità può essere quindi uno degli strumenti più virtuosi in questo senso, perché, oltre a consentire alle persone di ottenere migliori condizioni di vita e di lavoro, permette loro di mettersi a servizio della propria comunità attivando servizi che altrimenti non sarebbero sostenuti dal mercato".