Reati ambientali. Terzo blitz dell’operazione Deep: sotto la lente l’intera fascia jonica
Prosegue l'intensa attività di controllo e di monitoraggio ambientale da parte del Comando Legione Carabinieri Calabria e dei Forestali, impegnati nella giornata di ieri in una massiccia serie di servizi lungo l'intera fascia jonica.
L'operazione “Deep 3”, prosieguo di due precedenti attività che hanno riguardato la provincia vibonese e reggina (QUI), ha visto l'impiego coordinato di numerose squadre lungo 250 chilometri, tra le provincie di Catanzaro, Crotone e Cosenza.
Le verifiche si sono concentrate sulle attività produttive esistenti nei pressi di aree umide, fiumi, torrenti e canali di scolo, con particolare attenzione alle zone interne.
Il monitoraggio ha contato sul supporto aereo dell'8° nucleo elicotteri di Vibo oltre sull'aiuto del personale del nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale.
Controlli necessari per salvaguardare l'ambiente e prevenire ogni forma di inquinamento verificando il rispetto delle normative regionali e nazionali.
I militari hanno risalito alcuni corsi d'acqua - come i torrenti Passovecchio, Lipuda e Tacina - alla ricerca di tubature abusive, posizionate anche a centinaia di metri di distanza dai corsi d'acqua.
Poi ci si è spostati ai bacini idrici, alle aree palustri, ai canali di scolo dove stati prelevati dei campioni delle acque, oltre che del terreno, per verificarne l'inquinamento. Le attività sono state supervisionate dal tecnico della stazione zoologica Anton Dohrn Silvestro Greco.
Le attività hanno portato al controllo di circa 50 attività produttive. Al termine, i titolari di 17 di queste – ovvero sei autolavaggi, tre caseifici, altrettanti cementifici, una azienda agricola, una azienda zootecnica, un cantiere navale, un mercatino dell'usato ed un meccanico - sono stati denunciati a piede libero, a vario titolo, per gestione dei rifiuti non autorizzata, scarico di acque reflue non autorizzato, smaltimento illecito dei rifiuti, sversamento non autorizzato di liquami derivati dalla produzione di latticini, scarico abusivo di siero caseario nell’alveo di un fiume, abbandono illecito di rifiuti e reati in materia edilizia.
Elevate sanzioni per circa 15 mila euro nei confronti di setta ditte – una azienda vitivinicola, un autospurgo, un caseificio, un marmificio, un autolavaggio, un cantiere navale ed una azienda agricola - a carico dei rispettivi titolari, ritenuti responsabili del mancato aggiornamento del registro di carico e scarico dei rifiuti, della mancata tenuta del registro sul luogo di produzione dei rifiuti e della omessa tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti, nonché per omessa iscrizione all’anagrafe canina.
I rilievi hanno inoltre portato al sequestro di due attività – un cantiere navale ed un cementificio - che avevano adibito illecitamente delle aree per autolavaggio, officina meccanica e stoccaggio di rifiuti. Si tratta di cinque aree dalla superficie complessiva di oltre 1.200 metri quadri.
Svolti, infine, 12 campionamenti che saranno oggetto di dovuti approfondimento.
Le operazioni di monitoraggio e controllo ambientale proseguiranno nelle prossime settimane, con particolare attenzione al controllo dei centri urbani e delle foreste, per contrastare l'inquinamento dell'acqua ed ogni violazione all'habitat naturale.