Reddito di Cittadinanza, Pugliese (IdM): “Sia dato a chi lavora”
"Diamo il reddito di cittadinanza solo a chi lavora, ma che sia un reddito premiante per il lavoratore e aggiuntivo allo stipendio dato dall’azienda". Questa l'idea proposta da l'Italia del Meridione, spiegata in un comunicato da Cataldo Pugliese, che si domanda: "È davvero cosi difficile spendere i miliardi del reddito di cittadinanza facendo però lavorare il cittadino?".
"Oggi le imprese italiane stanno attraversando forse il periodo più buio dal dopoguerra" ribadisce Pugliese. "Ci troviamo ad assistere a degli scenari paradossali, è come se la gente non volesse più lavorare, non si trova personale, dai camerieri agli infermieri, dagli operai agli impiegati fino ad arrivare agli stagionali per le località turistiche".
"È vero che da una parte non si trova personale a causa del rdc, dall’altra parte è anche vero che ci sono da tutelare anche le imprese, attaccate fortemente per i bassi stipendi che offrono" afferma ancora. "Quindi ci troviamo davanti ad una situazione in cui, da un lato, la gente percepisce un reddito senza lavorare e rifiuta il lavoro, dall’altro le aziende non trovano personale perché, a dire di molti, le retribuzioni sono troppo esigue".
"L’Italia oggi non ha bisogno di politici attenti alle polemiche né tantomeno di politici attaccati alla poltrona, campioni di incoerenza e senza dignità. L’Italia oggi ha bisogno di politici che rappresentino le minoranze e che non agiscano però contro i datori di lavoro; occorre una visione di rappresentanza nuova, con un approccio nuovo, moderato e diplomatico" afferma dunque Pugliese. "Al fallimento dei partiti probabilmente si aggiunge il fallimento dei sindacati, forze che dovrebbero rappresentare i lavoratori e le minoranze, che non si sentono più rappresentati".
"Il lavoro attende e resta il dilemma, reddito di cittadinanza si, reddito di cittadinanza no" conclude. "Mettiamo una volta per tutte al centro l’uomo con la sua dignità. L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, dunque diamo priorità al lavoro. Così facendo diamo risposta ai due problemi, del lavoratore che potrà godere della doppia entrata del datore di lavoro che non avrà più problemi a trovare il personale".