Inchiesta Stige. Appello: accusa chiede la conferma delle sentenze di primo grado

Crotone Cronaca

Trent’anni di carcere ciascuno per Giuseppe e Silvio Farao, capi storici dell’omonima famiglia di ‘ndrangheta di Cirò, nel crotonese; altri 13 di anni a carico di Nicodemo Parrilla, ex presidente della Provincia pitagorica e già sindaco di Cirò Marina, e 15 anni e mezzo per l’ex assessore ai Lavori pubblici dello stesso Comune, Giuseppe Berardi. 8 anni per l’ex primo cittadino di Strongoli, sempre nel crotonese, Michele Laurenzano

Sono queste alcune delle richieste di condanna a personaggi “eccellenti” che il sostituto procuratore generale della Dda Domenico Guarascio ha avanzato dopo ben tre ore di requisitoria alla Corte d’Appello di Catanzaro.

In pratica l’accusa ha chiesto la conferma delle sentenze già emesse in primo grado dal Tribunale di Crotone, nel febbraio del 2021 (QUI), per i 53 imputati nella maxi-inchiesta Stige (QUI), che nel 2018 decapitò la cosca Farao-Marincola di Cirò, con l’arresto di ben 169 persone e il sequestro di oltre 50 milioni di euro: tra i coinvolti nel blitz non solo presunti sodali e affiliati al clan, ma come anticipato anche ex amministratori pubblici (QUI).

LE RICHIESTE DELL’ACCUSA

Queste le richieste avanzate da Guarascio: Natale Aiello, di Botricello, 12 anni di reclusione; Caterina Aloisio, di Crotone, 4 anni di reclusione; Fabrizio Anania, di Cirò Marina, 13 anni; Valentino Anania, di Cirò Marina, 12 anni; Tommaso Arena, di Cirò Marina, 4 anni; Martino Aulisi, di Battipaglia, 7 anni di reclusione; Vincenzo Barberi, residente in Germania, 14 anni.

Giuseppe Berardi, di Cirò Marina, 15 anni e 6 mesi; Antonio Giorgio Bevilacqua, di San Giorgio a Cremano, 13 anni e 6 mesi; Vittorio Bombardiere, di Cirò Marina, 13 anni; Carlo Bombardieri, residente a Cirò Marina, 4 anni; Francesco Bonesse, di Melissa, 13 anni; Giuseppe Bruno, residente in Germania, 12 anni e 3 mesi; Mario Campiso, di Cariati, 13 anni e 6 mesi; Francesco Capalbo, di Strongoli, 11 anni e 3 mesi.

Dino Carluccio, di Cirò Marina, 5 anni e 6 mesi; Gabriele Cerchiara, residente a Torretta di Crucoli, 4 anni; Assunta Cerminara, di Umbriatico, 13 anni; Emanuele Chiriaco, di Crotone, 4 anni; Giuseppe Clarà, di Crotone, 12 anni; Luigino Comberiati, di Petilia Policastro, 15 anni e 3 mesi; Aniello Esposito, di Napoli, 12 anni e 6 mesi; Giuseppe Farao (38 anni), di Cariati, 13 anni e 6 mesi; Giuseppe Farao, (75 anni), di Cirò, 30 anni di reclusione.

Silvio Farao, di Cirò, 30 anni; Vincenzo Farao, residente a Cirò, 14 anni; Paolo Fazi, di Pietra Marazzi, 4 anni di reclusione; Giuseppe Gallo, di Aprigliano, 12 anni e 6 mesi; Vincenzo Giglio, di Crotone, 14 anni e 3 mesi; A.G., di Bologna, 4 anni di reclusione; Michele Laurenzaro, residente a Strongoli, 8 anni; Cataldo Malena, di Strongoli, 11 anni e 3 mesi; Pasquale Malena, residente a Cirò Marina, 12 anni e 9 mesi; Paolo Maletta, di Colosimi, 3 anni; Enrico Miglio,di Strongoli, 18 anni.

Francesco Morrone, di Cariati, 16 anni; Ivano Murano, di Cariati, 4 anni; Alessandro Nigro, residente a Cirò Marina, 4 anni; Salvatore Nigro, di Cirò Marina, 13 anni; Elton Nikolla, residente a Cirò Marina, 4 anni; Salvatore Papaianni, di Cirò Marina, 20 anni e 9 mesi; Nicodemo Parrilla, di Cirò Marina, 13 anni; Giorgio Salvatore Pucci, di Cirò Marina, 4 anni; Gaetano Russo, di Crotone, 7 anni.

Luigi Salvato, di Crucoli, 5 anni; Massimo Scarriglia, di Crotone, 9 anni e 8 mesi; Antonio Spadafora, di Crotone, 14 anni e 6 mesi; Luigi Spadafora, di San Giovanni in Fiore, 15 anni e 4 mesi; Pasquale Spadafora, di Crotone, 20 anni e 8 mesi; Rosario Spadafora, di San Giovanni in Fiore, 14 anni e 4 mesi; Giuseppe Tridico, residente a Montalcino, 12 anni di reclusione; Piero Vasamì, Germania, 12 anni e 7 mesi e Valentino Zito, di Cirò Marina, 12 anni di reclusione.

Le accuse sono a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, concorso esterno, estorsione, autoriciclaggio, porto e detenzione illegale di armi e munizioni, intestazione fittizia di beni, procurata inosservanza di pena, illecita concorrenza con minaccia aggravata dal metodo mafioso.

L’udienza è stata aggiornata al prossimo 21 luglio, giorno in cui sono previste le arringhe difensive.