Elezioni a Calanna e Laganadi, Sindaci: “stranezze” nelle liste, la Prefettura verifichi

Reggio Calabria Politica
Il Prefetto Massimo Mariani

Ad elezioni conclusesi, la settimana scorsa, i due primi cittadini di Calanna e Laganadi, nel reggino, rispettivamente Domenico Romeo e Michele Spadaro, hanno deciso di scrivere al Prefetto Massimo Mariani denunciando delle presunte anomalie che a loro dire vi sarebbero tanto nelle condotte quanto nella composizione delle liste alle ultime amministrative nei rispettivi enti.

I due sindaci, premettendo di aver deciso di denunciare il tutto dopo le consultazioni per non “alterare in alcun modo gli umori dell’opinione pubblica”, mettono all’indice le liste civiche presentate nei loro Comuni ed entrambi denominate “Liberi di ricominciare”, coordinate da Paolo Ferrara, Commissario provinciale dell’UdC.

“Ad urne chiuse ed alla luce del responso che ne è emerso – sostengono Romeo e Spadaro - ancor più vengono avvalorate le nostre convinzioni rispetto alle modalità di formazione di queste liste, i cui candidati alla carica di Sindaco e di Consigliere comunale sono completamente estranei alle dinamiche delle nostre piccole comunità, non sono nati qui, tanto meno sono residenti, non vi hanno parenti, non vantano alcun tipo di legame, tanto da essere all’oscuro persino dell’ubicazione della sede municipale e della viabilità da percorrere per raggiungere le frazioni che compongono i nostri borghi”.

“Ed anche laddove (sparuti esempi) vi sia per alcuni qualche collegamento con Calanna o Laganadi, nessuno di questi ha una correlazione con le nostre realtà da decenni” precisano.

Ma ciò che insospettisce ancor di più i due primi cittadini, sarebbe, sempre a loro dire, il fatto che le liste “Liberi di ricominciare” per ben otto-undicesimi presentassero gli stessi candidati sia a Calanna che a Laganadi.

“Questo ad ulteriore conferma del totale disinteresse sociale e politico e soprattutto dell’assenza di senso civico e di attaccamento a questo o quel territorio, con relativa voglia di spendersi a servizio degli abitanti” sbottano Romeo e Spadaro per i quali, però, le presunte stranezze non si fermerebbero qui.

Il riferimento dei due primi cittadini sarebbe ad una candidata che nei giorni precedenti alle votazioni si sarebbe recata in Municipio a Calanna “in forte stato di agitazione, per aver appreso solo dagli elenchi pubblici di essere stata inserita tra i candidati della lista Liberi di ricominciare” chiedendo la sua “immediata cancellazione dall’elenco” e sostenendo “di essere stata soggiogata e di aver sottoscritto la candidatura perché indotta da taluno con la scusante di firmare una presunta iniziativa solidale in favore di un genitore della candidata a sindaco della stessa lista”.

“Oltre questo – sostengono poi Romeo e Spadaro - sembrerebbe che alcuni candidati sarebbero stati scelti in numero considerevole tra soggetti in cura presso una psicologa…”

Per finire, i sindaci fanno notare anche che i programmi elettorali presentati ai due Comuni interessati dalle elezioni siano “identici per forma e contenuto, variando esclusivamente nome del Comune e del candidato sindaco, a dimostrazione della totale mancanza di studio del contesto territoriale”

Romeo e Spadaro, per concludere, ritengono che vi possano essere gli estremi per una verifica da parte della Prefettura “rispetto alla bontà ed alla regolarità di queste condotte”.