Cutro. Si presenta il progetto di restauro del Ss Crocifisso
Lunedì 8 Agosto, alle 21, in Piazza della Riforma a Cutro, si vivrà un momento di particolare importanza, relativo alla Presentazione del progetto di restauro del SS. Crocifisso di Cutro e che prende il nome di: “Un capolavoro svelato”, sotto la direzione del noto restauratore Giuseppe Mantella.
In questo lungo anno la statua è stata monitorata e ha subìto dei trattamenti per combattere l’infestazione da tarlo. Sono state eseguite delle indagini sul legno e sulla pittura, fino ad arrivare ad una vera diagnostica con delle radiografie speciali, che hanno permesso agli addetti al lavoro di definire l’intervento di restauro, al quale verrà sottoposta l’opera di frate Umile di Petralia, a partire proprio dalle prossime settimane.
Il gruppo del Comitato Festa invita tutti a partecipare a questo importante evento, in quanto, da questa data in poi, inizierà il vero countdown che si concluderà con la riposizione della statua nella nicchia centrale della Parrocchia del SS. Crocifisso di Cutro.
Come è noto, il SS. Crocifisso è un’opera taumaturgica, decretata monumento nazionale nel 1939, quindi, al valore inestimabile di devozione si aggiunge, quello che lo Stato Italiano ha conferito per rilevanza storica e culturale. Senza dubbio, è un’opera che merita più attenzione anche da un punto di vista di turismo.
"A tale proposito, sarebbe auspicabile mettere in atto progetti all’altezza della grande bellezza che questa opera stessa emana" affermano infatti dal comitato.
Una nota di orgoglio è stata aggiunta anche dalla visita di Monsignor Timothy Christopher Verdon (sacerdote cattolico romano e storico dell’arte, specializzato in arte sacra cristiana) che durante un viaggio nella diocesi di Crotone, a fine maggio, ha voluto ammirare da vicino il capolavoro.
L’esperto sacerdote è stato accompagnato da Don Bernardino Mongelluzzi e dal maestro Orafo Michele Affidato, con i quali ha effettuato un’analisi dell’opera dal punto di vista storico, artistico ed ecclesiastico. Lo stesso monsignor Verdon è rimasto estasiato dalla bellezza e, in particolar modo, dal sorriso del Cristo da cui si intravedono la lingua e i denti.