Vacanze estive, come evitare fregature sugli affitti delle case: i consigli del Comitato Difesa Consumatori
Finalmente si è allentata la morsa della pandemia che da oltre due anni ha costretto tutti noi a poter usufruire delle ferie estive e quindi poter ritornare alle consuete abitudini che caratterizzava la vigilia dei mesi caldi estivi ma, attenzione, avverte il Comitato Difesa Consumatori.
Se è vero che prenotare le vacanze online è facile e comodo, a volte è anche rischioso, ed è frequente imbattersi in fregature: ad esempio con case vacanza molto diverse dagli annunci online, appartamenti fatiscenti o vere e proprie case fantasma.
Insomma, proprio la truffa delle case fantasma è un grande classico che non passa mai di moda, insieme a quello di abitazioni bellissime sulle foto, con la spiaggia a due passi, che si rivelano essere poi delle vere e proprie catapecchie se non addirittura già affittate ad altri perché l’annuncio è stato evidentemente pubblicato da un truffatore che ha incassato la caparra cancellando ogni traccia per un eventuale resa del maltolto.
Pietro Vitelli, responsabile del Comitato Difesa Consumatori, sottolinea l’importanza di saper usare la rete con la giusta diffidenza, sebbene non demonizzi internet e le opportunità che offre.
L’invito però è a seguire alcune semplici regole, innanzitutto quella di diffidare se nell’annuncio i prezzi siano stracciati: se l’affitto è molto più basso della media rispetto a quelli della zona sarà infatti il caso di dubitare e fare delle verifiche più approfondite.
Se le foto della casa vacanza e del luogo di vacanza sono troppo belle potrebbero essere state prese da altri siti internet per ingannare il visitatore, è quindi meglio chiederne delle altre, magari dall’esterno in cui si veda il numero civico, e così controllare anche su Google Maps.
Se la caparra viene chiesta con ricarica di una carta prepagata, un vaglia o attraverso agenzie di Money transfer (come Western Union o Money Gram) si sappia che sono questi mezzi che rendono difficile l’identificazione dell’intestatario, al contrario del bonifico che si appoggia a un conto corrente con un titolare. Infine, dubitare di un proprietario che non risponda mai al telefono.
Il Comitato Difesa Consumatori invita inoltre a fare attenzione nel momento in cui si prenota la casa vacanza suggerendo di rimanere sempre all'interno della piattaforma ed evitare di gestire la trattativa utilizzando canali privati: in questo modo si rischia di perdere una serie di protezioni garantite dal circuito.
Sarà bene poi consultare soprattutto siti di annunci su cui si può anche prenotare, così da avere una forma di garanzia in più rispetto a chi si fa contattare solo via email o per telefono. Leggere inoltre le recensioni lasciate dagli altri ospiti.
Così come è buona abitudine chiedere al proprietario della casa vacanza un contratto di locazione firmato con tutti i suoi estremi, i dettagli della casa, il prezzo e tutti i servizi compresi (aria condizionata, luce, gas, ecc). Infine, non cancellare email e sms con cui si siano concordati i dettagli con chi affitta l’abitazione e non pagare mai l’intero prezzo in anticipo concordando una caparra non superiore al 25/30% del totale.
La caparra è un anticipo del pagamento che può essere trattenuto dal proprietario della casa vacanza se si annulli la prenotazione o non ci si presenti, ma dà anche diritto, in caso di annullamento del contratto da parte del proprietario, a vedersi restituito il doppio della cifra sborsato. Infine, l’invito è a farsi emettere la ricevuta chiedendola espressamente se il proprietario dovesse “dimenticarlo”.
E se una volta entrati in casa si dovessero riscontrare problemi cosa fare? Cdc consiglia di comunicare subito i difetti al proprietario o all’agenzia che l’ha affittata e documentare il tutto con foto e video. Si può chiedere una riduzione del canone d’affitto o la risoluzione del contratto e anche il risarcimento dei danni subìti, non solo economici (spese sostenute, giorni di vacanza persi), ma anche biologici (lo stress psicofisico che deriva dalla vacanza rovinata);
Altra condizione è quella di far constatare subito al proprietario eventuali difetti (per esempio malfunzionamento dell’aria condizionata, pareti scrostate, rubinetti non funzionanti) prima o al momento della firma del contratto, chiedendo che provveda a porvi rimedio o comunque concordando una riduzione del canone tenuto conto delle condizioni dell’immobile.
È bene far riportare sul contratto i difetti dell’immobile, in modo tale da non correre il rischio che, al termine della locazione, il proprietario chieda il pagamento di danni in realtà già esistenti. In caso contrario si presume che la casa sia stata ricevuta in buono stato di manutenzione.
E per concludere qualche informazione sul funzionamento dei contratti di locazione turistica suggerendo che è buona norma avere stipulato un contratto scritto con il proprietario. Non bisogna mai dimenticare inoltre, che i contratti di locazione turistica sono validi sia se conclusi verbalmente che per iscritto, ma come suole dirsi “verba volant, scripta manent”, perché solo così si avrà una prova certa di quanto pattuito.
Quindi per telefono converrà limitarsi a un contatto informativo e poi sarà bene mettere tutto nero su bianco, anche via email, con un contratto scritto e firmato da entrambe le parti (devono essere registrati solo se superano i 30 giorni di permanenza).