A Condofuri si presenta “Nina va in America”, storia di due donne e di una collettività
La campagna di eventi di animazione territoriale in seno al progetto “Vi.Vo.”- Vicinati Volontari sostenuto dalla Fondazione Con il sud”, capofila l’Istituto per la Famiglia, fa tappa a Condofuri Marina con la presentazione del libro “Nina va in America”, il 25 agosto alle 19, presso il rifugio Adullam, bene confiscato alla criminalità organizzata.
Partners dell’iniziativa l’Associazione Culturale Donne Insieme ed il Centro d’Ascolto Ariel per le donne vittime di violenza e i loro minori a carico.
“Donne Insieme partecipa con grande entusiasmo a questo evento: la presentazione di “Nina va in America” - afferma Domenica Clemensi, presidente dell’associazione culturale - dà spazio ad una donna del nostro territorio e contribuisce, al contempo, a diffondere il progetto Vi.Vo., dato tangibile di quanto l’impegno comune incentivi percorsi di coesione anche attraverso la riqualificazione di un bene confiscato.”
“Si tratta di un romanzo ispirato, in parte, a una storia realmente accaduta all’inizio degli anni ‘50 a Bagaladi, un paese ai piedi dell’Aspromonte” spiega l’autrice Pina Tripodi.
È la storia di due donne ma anche di una collettività, della cultura di un territorio e del suo mutamento. Il romanzo si snoda tra due periodi storici diversi: il secondo dopo guerra e gli anni 70. La guerra era cessata da qualche anno ma ancora la fame e la miseria incombevano sulla povera gente che, per sopravvivere, doveva piegarsi agli abusi e allo sfruttamento dei baroni.
Nina faceva parte di quell’umanità di poveri sciagurati ma gli abusi, anche sessuali, e lo sfruttamento su di lei erano doppi, perché povera e perché donna.
Sperando in una vita migliore partirà per l’America, per raggiungere il marito, arrivato qualche anno prima in cerca di fortuna. Ma quegli abusi sessuali esercitati dal barone, ricadono su di lei come una colpa e come un’onta per l’onore del marito. Verrà assassinata, massacrata dal marito stesso al suo arrivo in America, per salvare l’onore.
Melina Dellis è una giovane donna americana, sembra essere felice nella sua agiata famiglia di origine greca. Ma c’è qualcosa che la inquieta: un sogno, anzi un incubo che l’accompagna sin da quando era bambina. E sarà proprio questo sogno che la condurrà a scoprire verità terrificanti e inaspettate.
Nina e Melina, due donne dalle vite diverse e distanti. Ma c’è qualcosa di tragico e sublime che le accomuna. E questo Melina lo scoprirà all’età di 25 anni, quando la verità, grazie a quel sogno, irromperà nella sua vita, stravolgendola. Partirà, così, per la Calabria per conoscere e ricostruire la propria storia e quella di sua madre.
La Presidente del Centro d’Ascolto Ariel Doriana Coppola sottolinea l’importanza della sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne: “L’associazione – dice - è già presente sul territorio con il suo Focal Point al Comune di Condofuri pertanto ho ritenuto di estrema importanza la nostra partecipazione con l’obiettivo di coinvolgere, stimolare e sensibilizzare la popolazione locale ad uscire dall’indifferenza riguardo a queste tematiche e ad attivare una catena di solidarietà per la prevenzione e la lotta contro questo fenomeno.”
Il Presidente dell’IPF 55 di Condofuri Fortunata Spinelli vuole porre l’accento sull’evento confermando le aspettative relative al bene confiscato alla criminalità organizzata sito sul Lungomare Straci di Condofuri, assegnato dal Comune alla Associazione IPF sezione 55 di Condofuri.
“Come promesso – afferma - non abbiamo deluso le aspettative di coloro che hanno creduto in noi e nella socialità di giustizia, dimostrando un impegno fattivo, rendendo questo luogo uno spazio aperto di condivisione, sensibilizzazione e solidarietà esemplare. Il rifugio questa estate è stato un centro di aggregazione sociale, dove giovani e meno giovani che condividono con noi la passione verso il prossimo sono stati coinvolti nel progetto VI.VO.”
“Non è facile nel nostro hinterland - ci ricorda la referente del progetto Enza Marino - guadagnarsi la fiducia dei donatori e dei beneficiari ma dopo un anno di attività abbiamo collezionato incredibili soddisfazioni raggiungendo gli obiettivi prefissatici ed essendo per questo ripagate per le fatiche ed il lavoro profuso. Il nostro obiettivo è fare bene e del bene per tutte le persone che vivono un disagio o sono in una situazione di difficoltà con l’auspicio di coinvolgere attivamente tanti nuovi volontari in questa bella iniziativa solidale”, conclude.