La guerra Ucraina e il genocidio kurdo di Erdogan: da domani disponibile online la conversazione
Da domani, martedì 6 settembre, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”, dal titolo “All’ombra della guerra in Ucraina il genocidio kurdo di Erdogan”.
L’operazione militare lanciata dalla Turchia nel Kurdistan iracheno si intreccia con l’invasione russa in Ucraina. Con la recente offensiva contro le forze curde del Pkk o collegate a esso, considerate un’organizzazione terroristica dal 1984, Ankara approfitta degli spazi concessi dall’invasione russa in Ucraina per continuare nelle sue attività contro i curdi.
Le nuove operazioni caratterizzate dall’uso di droni ed elicotteri d’attacco, assumono il nome di “Claw-Lock”. Dalla primavera del 2019 il governo turco ha in corso una operazione militare contro il Partito dei lavoratori del Kurdistan (il PKK appunto) nell’Iraq settentrionale, come parte di una campagna per degradare e distruggere, dentro la Turchia e fuori da essa, quel gruppo armato autonomista col quale è in conflitto dal 1984.
Il tentativo è quello di stabilire un “corridoio anti PKK/YPG”, che il Ministero della Difesa turco definisce “corridoio di sicurezza”, contro ogni presenza curda lungo tutto il suo confine sudorientale: da Afrin, nella Siria nordoccidentale, alle montagne di Qandil nell’Iraq nordorientale, dove vi sono basi e depositi d’armi del PKK.
Nel 2020 la Turchia effettuò diverse operazioni nell’area settentrionale dell’Iraq. Lo scopo è quello di individuare le aree che ospitano i miliziani del Partito dei Lavoratori del Kurdistan e combattenti affiliati nelle regioni di Metina, Zap e Avashin-Basyan dell’Iraq settentrionale.
Il ministero degli Esteri iracheno ha convocato in diverse occasioni l’ambasciatore turco in segno di protesta e ha chiesto l’intervento della Lega araba, dell’Organizzazione per la cooperazione islamica e del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ed è tornato a sollecitare il ritiro delle forze turche da tutti i siti che occupa, compresa la base di Bashiqa vicino a Mosul, dove vi è una presenza di forze speciali turche dal dicembre 2015.
Queste alcune delle cifre che saranno oggetto della conversazione de l’Agorà alla quale parteciperà in qualità di gradita ospite Laura Schrader Ferraro.
Giornalista, autrice di diverse pubblicazioni, nel corso della sua attività stabilisce rapporti di collaborazione e amicizia con politici, intellettuali, artisti e attivisti del Kurdistan.
Collabora con gli studenti della diaspora curda nel far conoscere l'esistenza e la resistenza del Kurdistan e fin dall'inizio degli anni ottanta promuove contatti tra esponenti curdi e parlamentari italiani ed europei.
Dagli anni ottanta si occupa della questione curda per la redazione esteri del quotidiano il Manifesto seguendo le vicende di Iran, Siria, Iraq, (dove nel 1991 esplode la rivolta dei Peshmerga contro Saddam Hussein e in Turchia, dove emerge la resistenza del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan).
Negli anni duemila collabora con il quotidiano Liberazione, con Narcomafie, mensile del Gruppo Abele e con altre testate: Riforma, Rocca, Avvenimenti.