Spaccio e prostituzione nel catanzarese, 16 indagati: c’è anche un agente di Polizia Locale
Sedici persone sono indagate dai Carabinieri della stazione di Pentone nell'ambito di un'inchiesta nata nell'aprile del 2020 che coinvolge diversi centri della presila catanzarese e non solo.
Due di loro, su richiesta del Gip del Tribunale del capoluogo e della Procura, sono finiti in manette: si erano da poco trasferiti nel bolognese e sono stati arrestati dai militari della stazione di Bologna-S. Ruffilio.
Si tratta di un quarantottenne catanzarese, agente di Polizia Locale in un comune presilano, e di un cinquantatreenne. L'attività di indagine avrebbe portato a svelare una serie di reati ed attività criminali che si ritiene siano stati commessi proprio dal 48enne che, in collaborazione con altre persone, si sarebbe occupato dell'attività di spaccio e di favorire un giro di prostituzione.
L’ipotesi è che gli indagati abbiano garantito lo spaccio di marijuana e cocaina in diversi comuni della zona (oltre che nel capoluogo anche a Fosso Serralta, Marcellinara, Stalettì e Sellia Marina), arrivando a minacciare gli assuntori morosi fino ad estorcergli denaro.
Il 48enne invece si sarebbe occupato in prima persona del giro di prostituzione: secondo gli inquirenti avrebbe garantito un appartamento di sua proprietà ed aiutato con i trasporti da e per l'abitazione, fino ad aiutare nella fornitura di preservativi e stupefacenti.
Ma non solo: all’agente della polizia locale sono contestati almeno altri due reati. Si ritiene infatti si sia assentato fittiziamente dal lavoro, non timbrando il proprio badge e venendo coperto dai colleghi e da alcuni dipendenti comunali, che di fatto non avrebbero controllato la presenza.
Un sistema con il quale avrebbe ottenuto centinaia di ore di servizio non realmente svolto. Infine, avrebbe simulato un incidente stradale per vedersi risarcito.
Entrambi sono finiti agli arresti domiciliari, a disposizione delle autorità.