Crotone. Ritardi su pagamento fatture: la Corte dei Conti ribussa al palazzo comunale
La Corte dei conti ha ribussato al portone del Palazzo comunale di Crotone ed il messaggio che ha portato non è l’auspicato sblocco delle spese ritenute non necessarie per l’ente, vigente ormai da anni.
Ha chiesto, invece, delucidazioni e documenti all’ente in merito a ritardi nel pagamento di due fatture alla Società bonifica area archeologica Scarl che hanno portato ad un aggravio di spesa di 14 mila euro.
Ritardi che per lo stesso organo di controllo potrebbero configurarsi come passibili di danno erariale, a carico di ben tre amministrazioni oltre all’intermezzo della gestione commissariale.
La vicenda trae origine nel 2011 con l’amministrazione comunale alla cui guida c’era Peppino Vallone e la stipula di un contratto con la Società bonifica area archeologica Scarl per lavori di riqualificazione ambientale nel Sin.
Dopo i lavori effettuati la società ha presentato due fatture (di 5.276,70 euro e di 277,40 euro) per un ammontare complessivo di 8.048 euro, che dovevano essere saldate entro la prima metà di marzo 2016.
In realtà, il Comune ha pagato solo il 28 giugno del 2016 e per questo ritardo la ditta ha avanzato richiesta del riconoscimento e il pagamento degli interessi di mora. Ma neanche questo l’ente ha pagato ed è così partito il decreto ingiuntivo.
Il provvedimento è del maggio 2017, diventato esecutivo dopo tre anni, con tanto di spese legali per un importo di 11.765 euro. La conseguenza è che a gennaio 2021 è arrivato un atto di pignoramento.
Solo nel luglio 2021 il Comune di Crotone ha saldato 14.152 euro, a cui vanno aggiunti gli 8.048,10 euro già saldati nel giugno 2016 e solo nel dicembre dello stesso anno il Consiglio comunale di Crotone ha riconosciuto la legittimità del debito fuori bilancio.
La partita amministrativa si è conclusa (anche se dopo 11 anni dall’inizio e quattro amministrazioni: Vallone, Pugliese, Costantino e Voce) ma si è aperta, sotto forma di fascicolo, quella della Corte dei conti.
L’organo di controllo, infatti, ritiene, come si legge nella comunicazione inviata all’ente, che ci possa essere un possibile danno erariale e ipotesi di responsabilità amministrativo-contabile.
Ed il rapporto conflittuale tra i due enti, quindi, prosegue, e ragionevolmente, visto l’andazzo della situazione al palazzo di piazza della Resistenza, non sarà l’ultima volta che la Corte dei Conti busserà a quel portone.