Superbonus. Video last minute imposti da Deloitte, Architetti: mancanza di rispetto nei professionisti
L’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, del crotonese si dice sconcertata della richiesta avanzata negli ultimi giorni dalla piattaforma Deloitte di produrre dei Video a dimostrazione della veridicità delle dichiarazioni redatte dai professionisti per provare di aver eseguito almeno il 30% dei lavori del Superbonus ai fini della cessione del credito.
Uno sconcerto che a detta dei professionisti deriverebbe dal fatto che una piattaforma come quella della Deloitte, che gestisce la cessione del credito per uno dei maggiori operatori finanziari come IntesaSanPaolo, richieda dell’ulteriore documentazione e altri adempimenti ai professionisti a soli 14 giorni dalla scadenza del 30 settembre.
“Tale richiesta risulta da un lato intempestiva e vessatoria, andando a scontrarsi con la programmazione dell’attività lavorativa impostata a tal fine dai professionisti, dall’altro rappresenta un appesantimento di adempimenti non obbligatorio e non richiesto dalla normativa” sbotta in questo senso Francesco Livadoti, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Crotone.
“Comprendiamo la necessità da parte degli operatori finanziari di tutelarsi contro eventuali (ahinoi inevitabili) truffe, ma - prosegue Livadoti - a tal fine è assurdo che dopo aver richiesto di produrre l’asseverazione di noi tecnici, averci fatto sottoscrivere una specifica polizza a copertura della quota del Sal verificata anche da Enea, dopo aver introdotto l’obbligo dell’invio di una pec ai committenti e all’impresa contenente dichiarazioni e tutta la documentazione probatoria possibile (foto, sal, dichiarazioni del professionista, libretto delle misure) vengano richiesti ulteriori dimostrazioni di veridicità delle nostre dichiarazioni”.
Secondo il presidente degli Architetti, questa richiesta sdarebbe dunque da intendere come il “sintomo di una profonda mancanza di rispetto nei confronti delle nostre categorie professionali che stanno impiegando da tempo tutte le proprie energie e competenze a servizio della collettività, andando a fornire un servizio pubblico nello spirito della sussidiarietà come ci viene richiesta dalla pubblica amministrazione”.
“Le regole – chiosa quindi Livadoti - non si cambiano in corsa, e non si impongono last minute 10 giorni prima delle scadenze. La nostra rappresenta una presa di posizione non contrattabile: le nostre asseverazioni già ci espongono a responsabilità professionale civili penali e patrimoniali; le garanzie già ci sono”.
“Molti professionisti stanno lavorando in condizioni di fortissimo stress, assieme a tutti gli operatori del settore (clienti, imprese, verificatori, operatori finanziari, pubblici funzionari), e già ci giungono notizie di conseguenze anche a livello di salute di alcuni di essi.
Rimaniamo fiduciosi nell’accoglimento della presente istanza, e in un ripensamento di quanto richiesto da parte di Deloitte”, conclude il presidente dell’Ordine.