Accorpamento Campora-Serra D’Aiello. Amantea dice no, il Tar gli dà torto
Il Tar della Calabria (Presidente Pennetti; Relatore Levato) accogliendo le tesi del Comune di Serra d’Aiello, del Comitato “Ritorno alle Origini di Temesa” e della Regione Calabria - rispettivamente assistiti dagli avvocati Oreste Morcavallo, Giovanni Spataro e Gianclaudio Festa - ha respinto l’istanza cautelare proposta dal Comune di Amantea che chiedeva la sospensione del procedimento referendario per l’accorpamento di Campora San Giovanni e Serra d’Aiello.
L’ente di Amantea aveva infatti impugnato al Tribunale Amministrativo la deliberazione del Consiglio Regionale della Calabria, con cui era stata disposta l’indizione del referendum consultivo obbligatorio sul progetto di legge per la modifica dei confini territoriali di Serra d’Aiello e della stessa Amantea, con l’accorpamento di Campora, frazione di Amantea, a Serra d’Aiello e il mutamento della denominazione dell’Ente locale di riferimento da “Serra d’Aiello” in “Temesa”.
Avverso il ricorso si erano costituiti la Regione, il Comune di Serra e il Comitato. Il Comune di Amantea contestava l’iter del procedimento ed il mancato coinvolgimento della popolazione interessata.
Il Tar, dopo una lunga discussione, ha respinto l’istanza cautelare con un’ampia motivazione per carenza dei motivi di fondatezza del ricorso.
In particolare ha ritenuto fondata l’eccezione svolta dai legali riguardante l’omessa impugnazione di delibere del Comune di Serra d’Aiello riguardanti il procedimento referendario respingendo pure gli altri rilievi mossi da Amantea ritenendo esente da vizi la scelta di accorpamento, incentrata su una serie di elementi identitari dell’area territoriale oggetto della proposta di modifica, tra i quali il contesto storico-culturale, l’assetto urbanistico-infrastrutturale e il contesto linguistico di usi, costumi e tradizioni.
Pertanto in virtù di questa decisione la procedura referendaria può continuare legittimamente.