Omicidio Bagalà, condanna annullata in Cassazione per Brandimarte
La prima sezione penale della Corte di Cassazione - accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati Giuseppe Fonte e Valerio Vianello - ha annullato la condanna a 30 anni di carcere inflitta ad Alfonso Brandimarte, 45 anni.
L’uomo era accusato dell’omicidio di Francesco Bagalà (QUI), all’epoca 22enne, assassinato a Gioia Tauro, nella notte tra Natale e Santo Stefano del 2011, in un agguato durante il quale gli furono esplosi contro sei colpi di pistola, due dei quali lo attinsero torace ed al volto, mentre si trovava a bordo della sua auto (QUI).
La condanna a 30 anni era stata inflitta a Brandimarte, nel maggio del 2021, dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria. Il 45enne fu arrestato insieme al fratello Giuseppe (51 anni) e a Davide Gentile (33), nel giugno del 2018 (QUI). Entrambe avevano scelto però di essere giudicati col rito ordinario, venendo poi assolti in Appello (QUI) che ribaltò la sentenza all’ergastolo inflitta in primo grado nel 2020.
L’ipotesi degli inquirenti era che l’assassinio di Bagalà fosse stato pianificato proprio da Giuseppe Brandimarte - che venne ritenuto il mandante - come vendetta ad un tentativo di omicidio avvenuto nei suoi confronti.
Ai tre venne contestata anche l’aggravante di aver commesso il fatto con metodo mafioso e per costituire ed affermare la posizione della cosca Brandimarte nel panorama della criminalità di Gioia Tauro.