Incontro tra Regione e Uil: “Unire le forze per affrontare le sfide del momento”
"L’Europa deve bruciare i tempi e trovare, assieme agli aiuti stanziati dai singoli Stati, risposte alla devastante crisi energetica che colpisce persone, famiglie e imprese e che in Calabria, se non fronteggiata, rischia di disgregare il fragile tessuto produttivo e sociale". Su questo punto hanno pienamente concordato il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso e il segretario regionale della Uil Santo Biondi.
L’incontro è stato cordiale e proficuo, “con l’intento di allargare la partecipazione, anche per ciò che concerne l’importante funzione legislativa in capo al Consiglio regionale, a tutte le sigle sindacali e alle forze associative” ha dichiarato a margine il sindacalista.
Per il presidente Mancuso “la collaborazione Sindacati-Regione, suggellata con gli incontri fra il presidente Occhiuto e i segretari regionali e nazionali di Cgil-Cisl-Uil sui cinque punti della ‘Vertenza Calabria’ condivisi anche dal Consiglio regionale, è di enorme importanza. Sulle cause del nostro ritardo di sviluppo, con le forze sociali, presidi di democrazia e di rappresentanza degli interessi in gioco, dobbiamo trovare assieme le soluzioni a problemi vecchi e nuovi”.
Il confronto tra il vertice dell’Assemblea legislativa e il leader della Uil calabrese ha riguardato, in particolare, la transizione ecologica (per cui il Pnrr stanzia 30.6 miliardi di euro) e la scuola, per la quale il segretario della Uil ha ribadito "la necessità di dare vita ad un'alleanza che abbia come obiettivo esclusivo la volontà di cambiare le cose, sapendo che nella scuola si costruisce il futuro dei nostri giovani e il presente delle nostre città”.
Mancuso ha ricordato che “degli oltre 200 miliardi che l’Europa mette a disposizione dell’Italia il 40 per cento è destinato al Mezzogiorno, cosicché in questa fase saranno indispensabili le sinergie tra Regione, forze sociali e nuovo Governo, soprattutto per mettere a terra i progetti da cui ci attendiamo la riduzione dei divari territoriali, di genere e generazionali tra la Calabria e il resto del Paese”.