Caro prezzi, Tour di ascolto Confesercenti Reggio: “una strage silenziosa”
Telefonate, messaggi, incontri. In questi ultimi giorni si susseguono frenetici i confronti con gli operatori economici reggini tutti dello stesso tenore, venati di angoscia, preoccupazione, paura: “mi è arrivata una bolletta di 12.000 euro, lo stesso periodo dello scorso anno ne pagavo 3.500. Dove prendo i soldi? Il mio fornitore non accetta rateazioni, o pago subito o mi staccheranno la luce”.
“Mi è arrivata un’intimazione di pagamento a cinque giorni da agenzia entrate e riscossione che non ho potuto pagare. Mi hanno pignorato il conto. Adesso come potrò lavorare, pagare le bollette, i fornitori, i dipendenti?”.
Sono solo due esempi di ciò che io e il gruppo dirigente di Confesercenti Reggio Calabria sente giornalmente. Vere e proprie tragedie che accadono ora, sotto i nostri occhi, alle quali non si può neanche dare risposte risolutive.
"Il caro bollette - affermano da Confesercenti - le cartelle esattoriali, i rimborsi dei prestiti richiesti durante la pandemia, l’aumento delle materie prime e i cali di fatturato dovuti alla crisi e al minor potere d’acquisto, sono alla base di una strage silenziosa ma non per questo meno terribile".
"Migliaia di aziende, non nei prossimi mesi ma nei prossimi giorni - proseguono dalla associazione- rischiano di chiudere per sempre. Imprese sane, che lavorano, ma non sono più in grado di far fronte allo tsunami prodotto dal combinato disposto di questa serie infinita di eventi avversi. E come se non bastasse a Reggio si aggiungono le intimazioni di pagamento della Hermes contenenti la minaccia di pignoramenti se non si procede al saldo del dovuto. Nulla quaestio sulla legittimità di tali richieste ma sicuramente ci lascia fortemente perplessi e contrariati l’inopportunità dei tempi e dei modi".