Rende. Transizione digitale, assessore Sorrentino: “preoccupata per le tempistiche”
Il Comune di Rende mantiene alta l’attenzione sull’iter di transizione digitale in atto nella nostra Regione.
Ieri mattina il sindaco Marcello Manna e l’assessore Lisa Sorrentino hanno partecipato all’incontro promosso dal dipartimento Transizione digitale e Attività strategiche della Regione nell’ambito di un progetto finalizzato alla mappatura delle amministrazioni comunali con l’obiettivo di valutarne i livelli di maturità digitale e potenziare le azioni da pianificare a livello territoriale.
"Una analisi puntuale dello stato dell’arte sul territorio attraverso un survey che andrà ad indagare i livelli di digitalizzazione degli enti locali è di fondamentale importanza. Ciononostante, da assessora con delega ai processi di digitalizzazione ho posto all’attenzione del dirigente Tommaso Calabrò la preoccupazione relativa alle tempistiche" afferma Sorrentino.
"Molti comuni, tra i quali Rende - aggiunge - hanno già partecipato con successo ai bandi Pnrr emanati dal ministero dell’Innovazione Tecnologica e della Transizione Digitale. Si tratta di interventi fortemente impattanti che andranno ad incidere sull’infrastruttura digitale delle singole amministrazioni spingendo le stesse alla migrazione al cloud, accelerando l’interoperabilità tra i diversi enti pubblici, snellendo le procedure secondo il principio “once only” -secondo il quale le pubbliche amministrazioni devono evitare di chiedere a cittadini ed imprese informazioni già fornite in precedenza- e rafforzando le difese di cybersecurity."
"Nei prossimi sarà tuttavia necessario definire gli interventi programmatici finalizzati al raggiungimento degli obiettivi richiesti per poter usufruire dei fondi e in molti enti pubblici manca ancora una visione d’insieme, un approccio multidisciplinare e trasversale”, ha sottolineato l’assessore.
"Questa fase di analisi andava fatta a monte per meglio comprendere quanto le infrastrutture digitali, i servizi e, più in generale, l’innovazione hanno messo le radici nel proprio ente e nella comunità territoriale di riferimento e soprattutto per riuscire a pianificare attraverso i fondi Pnrr una serie di interventi e di strategie mirate che siano effettivamente in grado di rispondere contestualmente alle esigenze dell’ente e dei cittadini e anche e soprattutto per rispondere agli obiettivi richiesti dai bandi che ove non raggiunti inficerebbero la possibilità di utilizzo delle somme messe a disposizione".
"A tal fine un assessment sulle competenze esistenti non solo in ambito tecnologico ma anche organizzativo si assume come conditio sine qua ma si tratta di un lavoro che avrebbe dovuto programmarsi da tempo e non a ridosso della chiusura degli avvisi. A questo punto ritengo sarebbe opportuno che alla fase di indagine si associasse anche l’invio di personale compete da parte della Regione Calabria e del Ministero in supporto ai Comuni che dichiarino le proprie criticità agli enti preposti. Del resto come si evince dal Digital Economy and Society Index che ci fornisce già una fotografia importante di quelli che sono i livelli di digitalizzazione del nostro Paese i dati peggiore sono quelli relativi alle competenze digitali avanzate e di base che in molti enti locali risultano ancora estremamente bassi e sempre dal Desi la Regione Calabria registra i gap più importanti”, ha spiegato Sorrentino".
Rende, nell’ambito delle misure finanziate dal Pnrr, ha visto l’ammissione da parte del Ministero dell’Innovazione Tecnologica di ben cinque progetti presentati sulla transizione digitale per un importo complessivo di 715.663 euro nell’ambito dei bandi Pnrr.
“L’importante lavoro svolto dalla nostra amministrazione ci ha consentito di poter acquisire somme ingenti da dedicare al raggiungimento di obiettivi quali: la migrazione verso soluzioni Cloud dei servizi erogati dal comune per facilitare la fruizione e la condivisione dei dati, l’integrazione dei propri servizi e del sistema di notifica delle comunicazioni attraverso l’app IO, l’aggiornamento del sito comunale secondo i nuovi standard e l’estensione dell’utilizzo di Spid e CIE per l’autenticazione ai servizi digitali da parte degli utenti”, ha concluso l’assessore.