Carcere Crotone, Sappe: “gravissima carenza personale, soluzioni subito o stato d’agitazione”
Il Sappe, sindacato che rappresenta maggiormente il Corpo di Polizia Penitenziaria, tramite le proprie articolazioni locali e nazionali, ha chiesto ai vertici dell’Amministrazione delle soluzioni veloci per superare quella che definisce come una “gravissima” carenza di personale nella casa circondariale di Crotone.
Il Segretario Provinciale Gaetano Megna, il Vice Segretario Provinciale Vincenzo Mauro e il Segretario Locale Francesco Caruso evidenziano come siano solo 41 gli uomini che si occupano al momento della gestione di quasi 140 detenuti presenti nella struttura. “Ormai – evidenziano i dirigenti del Sappe - è da moltissimi anni che si attende, invano, che venga integrato il numero del personale in servizio nella Casa Circondariale …, sempre con l’auspicio che si possa arrivare al numero previsto dal PCD datato 29 novembre 2017 che prevede un Organico di 85 unità (numero quest’ultimo che oggettivamente risulta essere già sottostimato in relazione alle reali esigenze dell’Istituto)”.
Secondo il sindacato, quindi, il penitenziario pitagorico sarebbe si costantemente in emergenza e il poco personale presente garantirebbe la sicurezza del Reparto facendo grossi sacrifici personali, “rinunciando ai diritti soggettivi previsti ex lege e perfino trascurando i propri impegni familiari”.
“Si può serenamente parlare di miracolo operativo, non più sostenibile” sbottano Megna, Mauro e Caruso evidenziando come tra l’altro, una volta terminato il proprio turno di lavoro, i poliziotti, spesso, siano richiamati in servizio superando abbondantemente l’orario regolare.
“Si avverte un senso d’impotenza conseguente alla consapevolezza di non essere in grado di adempiere, in modo sufficiente ed accettabile, alle copiose disposizioni interne che quotidianamente vengono emanate, in un continuum di problematicità che non trovano soluzione. Come ad esempio la complicata gestione dei numerosissimi soggetti con problematiche psichiatriche e dei ristretti di nazionalità multietnica” rimarcano i sindacalisti.
Considerando quindi che da lungo tempo i pochi poliziotti in servizio sostengano carichi di lavoro abnormi, il Sappe sottolinea che siano in considerevoli quelli che risultano essere in stato ansioso.
La sigla, quindi, si aspetta soluzioni che possano arginare le criticità, come ad esempio l’assegnazione in struttura di nuovo personale, in caso contrario non si esclude lo stato di agitazione.