Omicidio Giuseppe Parretta. Cassazione conferma l’ergastolo per Salvatore Gerace
Carcere a vita per Salvatore Gerace (59 anni) accusato dell’omicidio del 18enne Giuseppe Parretta (QUI). A scrivere la parola fine sulla tragica vicenda è stata oggi la Corte di Cassazione che ha confermato le precedenti condanne all’ergastolo inflitte sia in primo grado, nel dicembre del 2019 (QUI), che in appello, nel novembre del 2021 (QUI).
La Suprema Corte ha dunque rigettato il ricorso presentato dallo stesso Gerace che mirava ad annullare l’aggravante della premeditazione.
“Giustizia … è stata fatta, ed è definitiva” ha commentato Emanuele Procopio, l’avvocato della famiglia del giovane Parretta che, come si ricorderà, fu ucciso davanti alla sede dell’associazione di cui è presidente la madre, Libere Donne, in via Ducarne, nel centro storico di Crotone, la sera del 13 gennaio del 2018 (QUI).
Da quanto ricostruì all’epoca la polizia, che intervenne sul posto insieme ai Carabinieri, a sparare fu proprio Gerace, persona nota alle forze dell'ordine, che si costituì immediatamente.
Il giovane, mentre si trovava nella sede dell’associazione, si sarebbe frapposto tra una persona e Gerace, quando quest’ultimo gli avrebbe dapprima esploso dei colpi alle gambe e poi un altro fatale al petto.
Agli inquirenti il 59enne disse di aver affrontato Giuseppe e la famiglia perché convinto che lo spiassero, e di avere sparato per legittima difesa.
Tesi ribaltata dalle motivazioni della sentenza d’Appello, che aveva sostenuto, invece, come fosse stato proprio il ragazzo ad essersi difeso pagando con la vita il tentativo di proteggere i propri familiari.