Omicidio Parretta, dopo l’interrogatorio il legale di Gerace rinuncia all’incarico
Si è svolto questo pomeriggio nel carcere di Crotone, l’interrogatorio di garanzia per Salvatore Gerace, l'uomo che sabato scorso ha ucciso a colpi di pistola il 18enne crotonese Giuseppe Parretta, presso la sua abitazione di via Ducarne, nel centro storico cittadino.
Davanti al giudice delle indagini preliminari, Michele Ciociola, il presunto omicida avrebbe giustificato ancora una volta il folle gesto, con il movente di sentirsi minacciato dalla famiglia Parretta.
Gerace ha raccontato dunque che il ragazzo avrebbe cercato di assalirlo con il suo motorino e che ne sarebbe scaturita una violenta colluttazione per strada proseguita poi all’interno della casa del 18enne alla presenza della madre, del fratello, della sorella e della fidanzata.
Il colpo fatale sarebbe stato esploso in questo frangente di tempo con una pistola revolver calibro 38, stroncando il ragazzo con quattro colpi di cui uno dritto al cuore: questo quanto meno è l’esito dell’autopsia che si è conclusa nella tarda serata di ieri.
Al Gip che gli ha chiesto come mai avesse una pistola nonostante le misure cautelari e i pregiudizi penali, Gerace avrebbe spiegato che andava in giro armato per difesa in quanto invalido civile e ribadendo che si sentiva minacciato.
Al termine dell'interrogatorio, durato quasi 50 minuti, il difensore di Gerace, l'avvocato Fabrizio Salviati ha rinunciato all'incarico.