Consigliere supplente, salta la norma. Occhiuto: “Giusto ritirarla”

Calabria Politica

La maggioranza di centrodestra che la governa la Regione Calabria ha deciso di rinviare l'approvazione della proposta di legge che stabilisce l'incompatibilità fra le figure di consigliere regionale e assessore e la nomina di un consigliere supplente nel caso in cui un componente dell'Assemblea venga chiamato a fare parte dell'esecutivo.

La decisione è stata presa a conclusione di una riunione di maggioranza, alla quale hanno preso parte i presidenti della Giunta e del Consiglio, Roberto Occhiuto, di Forza Italia, e Filippo Mancuso, della Lega, ed il cui esito è stato illustrato all'Assemblea elettiva dallo stesso presidente Mancuso all'inizio dei lavori della seduta programmata per oggi pomeriggio.

“NON SIAMO NÉ LOMBARDIA NÉ VENETO”

"La legge sul consigliere supplente non era un argomento che mi appassionava molto. Piuttosto sono stato impegnato in questa settimana a lavorare col governo sulle infrastrutture regionali e prima sulla proroga del decreto Calabria. Oggi, però, ho chiesto ai firmatari di questa proposta - che ringrazio per la sensibilità dimostrata - di ritirarla dall’ordine del giorno, anche se è stata presentata in assoluta buona fede, perché in fondo rappresentava un provvedimento già approvato in altre Regioni, come la Lombardia o il Veneto".

Questo il commento di Roberto Occhiuto, che prosegue_ "Ma purtroppo noi non siamo ancora né come la Lombardia né come il Veneto, in Calabria ci sono ancora tante cose che non funzionano, e quindi è utile dare dimostrazione che siamo in grado di far funzionare prima quello che non va. Si penserà a questa norma quando si farà la revisione dello Statuto regionale e si ragionerà su come rendere più funzionale l’attività complessiva del Consiglio regionale".

MANCUSO: PROPOSTA GIUSTA MA PRIORITÀ AD ALTRO

"Assodato che la proposta legislativa dei gruppi di maggioranza, finalizzata a introdurre anche in Calabria, così com'è stato fatto tranquillamente in altre Regioni l'incompatibilità tra lo status di consigliere regionale e quello di assessore, poggia su solide basi costituzionali e statutarie. Che si tratta di una proposta che non comporta alcun aggravio di spesa, né, tantomeno, un sovvertimento delle norme dello Statuto regionale, perché, qualora il provvedimento legislativo fosse approvato, non modificherebbe la previsione statutaria di 30 consiglieri e di 7 assessori, che, infatti, rimane inalterata".

Lo spiega Filippo Mancuso, che prosegue: "La proposta di legge, introducendo la figura del consigliere-supplente, attua un principio fondamentale dello Stato di diritto e delle democrazie liberali, e cioè l'incompatibilità tra lo status di consigliere regionale e quello di assessore. Tutto ciò per distinguere nettamente la funzione di controllo e vigilanza, tipica del consigliere regionale, da quella gestionale, che spetta all'assessore".

"Tuttavia, pur essendo la proposta condivisa all'unanimità da tutta la maggioranza, proprio per affrontare, con maggiore serenità e in una logica di sistema le problematiche istituzionali, si è convenuto, nel corso di una riunione del centrodestra terminata poco fa, di riproporre nei prossimi mesi alle Commissioni competenti e all'Aula, l'iniziativa legislativa in questione".