Non passa il “consigliere supplente”, Pd: “centrodestra spaccato fa marcia indietro”
"Il ritiro della proposta di legge che avrebbe voluto istituire la figura del consigliere supplente, era inevitabile". Ne era certo il gruppo regionale del Partito Democratico, che ricorda: "Lo avevamo immediatamente suggerito alla maggioranza di centrodestra, ammonendo sia sull’aumento dei costi che sui profili di opportunità politica e di costituzionalità per come è stato evidenziato in questi giorni da vari esperti della materia".
"La spaccatura del centrodestra sul tema, che ha portato ad una discussione accesa fra i partiti che sostengono il governo Occhiuto non è un buon viatico per il futuro della Regione e ha fatto capire chiaramente che dietro questa proposta non vi era alcun obiettivo di miglioramento della macchina legislativa, ma soltanto la necessità di avere qualche poltrona in più, utile agli equilibri di maggioranza" concludono i consiglieri dem.
«Il ritiro della proposta di legge che avrebbe voluto istituire la figura del consigliere supplente, era inevitabile. Lo avevamo immediatamente suggerito alla maggioranza di centrodestra, ammonendo sia sull’aumento dei costi che sui profili di opportunità politica e di costituzionalità per come è stato evidenziato in questi giorni da vari esperti della materia».
A sostenerlo è il gruppo del Pd in Consiglio regionale. «La spaccatura del centrodestra sul tema, che ha portato ad una discussione accesa fra i partiti che sostengono il governo Occhiuto – aggiungono i consiglieri regionali del Pd - non è un buon viatico per il futuro della Regione e ha fatto capire chiaramente che dietro questa proposta non vi era alcun obiettivo di miglioramento della macchina legislativa, ma soltanto la necessità di avere qualche poltrona in più, utile agli equilibri di maggioranza».