Acqua Pubblica: coordinamento “Bruno Arcuri”, mobilitazione davanti alle prefetture
Dopo averci provato con il referendum sul nucleare, l'intenzione del Governo è di tentare di boicottare anche i due quesiti referendari contro la privatizzazione dell'acqua. - È quanto si legge in un comunicato diffuso dall’Ufficio stampa del Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” - Facendo seguito all'appello lanciato dal Comitato nazionale “2 Sì per l'Acqua Bene Comune”, anche i comitati calabresi annunciano una mobilitazione davanti alle cinque prefetture per venerdì 29 aprile alle ore 11.00 per dire “Giù le mani dai referendum sull'acqua”.
Ricordiamo – si legge ancora nella nota - che i referendum sull’acqua hanno ottenuto le firme di un milione e quattrocentomila cittadini: una straordinaria mobilitazione che chiede l'uscita dell'acqua dal mercato e dei profitti dall'acqua, che vuole la tutela condivisa di un bene comune essenziale e di un diritto universale, che rivendica il proprio diritto a decidere in prima persona, che non può essere scippato dal suo diritto di pronunciarsi attraverso lo strumento democratico dei referendum.
In Calabria questo appuntamento referendario assume ancora maggiore importanza, dopo l'approvazione della delibera della Giunta regionale n.71 del 28 febbraio pubblicata sull'ultimo BURC, che di fatto regala l'intera gestione delle nostre acque ai privati e consegna i nostri comuni in mano alle banche. Un'operazione che, in vista proprio dei prossimi referendum, si sarebbe dovuta evitare aspettando il pronunciamento popolare.
Siamo in presenza – continua la nota - di un vero e proprio attacco alla democrazia che non possiamo accettare e che dobbiamo impedire. Siamo in presenza di un'espropriazione inaccettabile a favore di una società come la Sorical che ha già dimostrato, chiudendo i rubinetti a diversi comuni calabresi, come intende gestire il servizio idrico in Calabria. Saremo in piazza per far sapere ai calabresi quello che nel silenzio sta passando sulle loro teste. Gli italiani - si legge in conclusione - ormai lo sanno bene: si scrive acqua, si legge democrazia!