Regionali: consiglio inizia con sei ore di ritardo e abolisce il listino
Il Consiglio regionale della Calabria ha abolito il listino bloccato, che consentiva al presidente della Regione di nominare dieci consiglieri. La decisione e' stata assunta al termine di un'assise iniziata con sei ore di ritardo (l'orario di convocazione era fissato per le 15 di ieri, la seduta effettiva e' cominciata alle 21) e pervasa da una vibrata fibrillazione per il timore che la legge elettorale potesse essere impugnata come avvenuto per quella della Basilicata, il cui testo e' sostanzialmente molto simile. Tra le altre novita' c'e' la mancata previsione dei consiglieri supplenti, previsti in una prima stesura, che avrebbero sostituito temporaneamente i consiglieri effettivi chiamati a fare gli assessori.
Si risparmiano cosi' ulteriori costi della politica e vengono meno le possibilita' di manovre politiche di aggiustamenti delle cariche. Sono stati respinti gli emendamenti di Liliana Frasca' che aveva proposto la doppia preferenza uomo-donna (la seconda facoltativa, come gia' avviene in Campania), e di Nino De Gaetano e Michelangelo Tripodi sul superamento dello sbarramento al 4%.
Nello specifico proponevano l'introduzione del principio del ''miglior perdente'' che consentiva l'ammissione al riparto dei seggi della lista collegata a una coalizione che supera lo sbarramento del 5% che aveva ottenuto piu' voti pur non raggiungendo il 4%. Da questo punto di vista quindi rimane tutto invariato, sbarramento al 4% per le liste e 5% per la coalizione. Infine il Consiglio regionale ha approvato la legge sulla riduzione dei costi della politica senza dibattito poiche', ha fatto notare il presidente Giuseppe Bova, non erano stati presentati emendamenti.