Avis: una storia di ordinario volontariato raccontata nel libro di Chiriano e Perpiglia
Una storia di ordinario volontariato: il racconto di otto anni di Avis alla guida della sede regionale della Calabria. Si chiama così il libro scritto da Rocco Chiriano e Giuseppe Perpiglia e presentato, ieri sera, nella sala-teatro della parrocchia di San Giovanni Battista di Santa Eufemia.
La presentazione è stata curata da Vincenzo Sirianni ed è spettato a lui percorrere le fasi salienti del testo edito da Rubbettino, in libreria da dicembre.
La copertina ha un colore, scelto non a caso: il rosso. Il colore dell’amore, il sentimento che muove il volontariato. Sirianni sottolinea che, nel libro, non ci sono narrate le gesta di eroi o eroine, bensì fatti, documenti, riflessioni. Tutti dettati dall’esperienza e ricchissimi di umanità.
Il testo si snoda in 224 pagine e risulta preciso e circostanziato nella descrizione degli eventi. Il filo conduttore è l’assoluta necessità della formazione continua e della comunicazione integrata. Una riflessione, in sintesi, dedicata ai cittadini attivi, ai responsabili delle strutture associative.
Anteporre lo spirito di servizio ad ogni altra esigenza: è questo uno dei concetti chiave del testo. Un archivio iniziato nel 1990, dalla carta al digitale, quello che Rocco Chiriano racconta nel libro.
“L’idea era quella di tutelare la dignità dell’Avis regionale perché si stavano verificando fatti che ne sminuivano la grandezza. Abbiamo ritenuto che non fosse giusto distruggere il lavoro fatto. Il libro è, quindi, un documento da lasciare ai più giovani”. “Sentivo di avere qualcosa da dire” dice Perpiglia.
Lasciare un segno non per apparire ma per dare un significato e una prova di quanto e cosa abbiamo fatto. Nessun desiderio di rivalsa ma, semplicemente, offrire agli altri la possibilità di riflettere sull’essere volontario.
Il valore della squadra, la voglia di eliminare ogni forma di prevaricazione, il desiderio di ridare dignità ad una struttura associativa prestigiosa e di riferimento nazionale: queste le ragioni che hanno spinto gli autori a prendere carta e penna e scrivere. Scrivere un libro che è racconto di vita. Non di due persone ma di un gruppo.
Una pagina di storia dell’Avis regionale che sarà, presto, raccontata al pubblico nella presentazione ufficiale prevista, a breve, a Girifalco.