Carrozza (SI): “I governi si interessino della sanità e dei problemi dei cittadini”
“Mentre i calabresi soffrono e muoiono, i governi e la politica sono in altre faccende affacendati.
Sibari e tutta la Sibaritide, Alto e Basso Jonio, la zona del Pollino, sono gravemente malate, la sua gente si ammala di neoplasie tumorali come se ci fosse una peste contagiosa.
Negli ultimi trent'anni, in un'area a vocazione turistico-ambientale e agricola, in assenza di centri industriali inquinanti e tossici, l'incedere di sofferenze, lutti e viaggi della speranza è stato ed è impressionante e progressivo.
Fate qualcosa, regione, governo, parlamento, amministrazioni comunali, fate qualcosa, mentre voi dormite e pensate al fottutissimo potere”. E’ quanto scrive in una Giuseppe Carrozza di Sinistra Italiana Calabria.
“È in atto – continua la nota - una strage provocata dai depositi illegali interrati di ferriti di zinco, provenienti dalla ex Pertusola di Crotone, dai pesticidi e dai concimi impiegati in agricoltura, dal proliferare di antenne e ripetitori dei segnali telefonici sui tetti dei palazzi e nei terreni siti nei centri abitati.
Nello stesso tempo mancano medicina del territorio, diagnostica preventiva pubblica, ospedali adeguati, l'offerta sanitaria pubblica è andata a farsi fottere, per cui si è costretti, se si hanno i soldi, ad andare a Milano, a Roma, a Bologna, ecc. per curarsi e cercare di salvarsi la vita.
All'atroce danno si aggiunge un'altrettanta atroce beffa che nega uno dei diritti fondamentali di cittadinanza ai cittadini residenti nella Sibaritide e nella Calabria intera, dallo Stretto al Pollino.
Sanità che ha arricchito politici, masso - mafiosi, laboratori sanitari diagnostici e convenzionati con il Servizio Sanitario Pubblico un tempo Nazionale oggi pressoché regionale e lo sarà totalmente se andrà in porto la genialata che il Ministro Calderoli e il Governo Meloni stanno cercando di attuare ossia l'autonomia Regionale Differenziata.
Son stato uno dei primi, allora giovane segretario politico del Pds di Cassano Jonio, e poi di Sel -Sinistra Italiana e con i Comitati Spontanei contro l'interramento criminale e stragista dei rifiuti tossici, a condannare le ecomafie che, con la complicità di politici infami e ‘ndranghetisti senza scrupoli e la complice compiacenza di proprietari di terreni affamati di soldi facili e forse, in parte, ignoranti e inconsapevoli del crimine che stavano commettendo, mentre all'inizio degli anni 90, camion notturni scaricavano veleni e avvelenavano Sibari, Cda Tre Ponti, Cda Chidichimo, Piana di Cerchiara, Cda Prainetta (tutti siti bonificati, forse),Cda Lattughelle non ancora bonificata e chissà quali altre zone di cui non siamo a conoscenza, ma che ci sono visto che all'appello mancano svariate tonnellate di ferriti smaltite illegalmente.
Come Sinistra Italiana, da sempre impegnata a combattere questi crimini ecologici e le attività delle organizzazioni criminali ad essi legate e per tutelare la salubrità dell'ambiente dei nostri territori e del pianeta e la salute pubblica, lanciamo un appello al Presidente Occhiuto e al Consiglio Regionale della Calabria, ai Sindaci, ai Parlamentari e al Ministro Schillaci, di prendere subito provvedimenti tesi a individuare altri eventuali siti avvelenati e a procedere alla loro Bonifica e di dotare subito la Calabria di Servizio Sanitario degno di essere chiamato tale e applicare la Costituzione.
Noi Calabresi non siamo bestie, ma cittadini d'Europa, a noi calabresi onesti non ci frega niente del miliardo e passa di euro che la Sanità Calabrese ha accumulato e disperso in mazzette, prebende, assunzioni di compari, di fatture pagate due o tre volte.
Basta! Non possiamo essere noi a pagare i misfatti criminali, né le logiche aziendali di mercato e del Profitto neoliberiste.
Avete commissariato la Sanità in Calabria da circa venti anni e la situazione, nonostante gli svariati commissari indicati dai Governi Nazionali che si sono succeduti, ha continuato a precipitare sino a diventare un fenomeno degradante, intollerabile, vergognoso e incostituzionale.
Presidente Occhiuto, dopo anni, lei oltre ad essere il Presidente della Regione è stato anche indicato come Commissario della Sanità Regionale, al Governo delle destre c'è anche il suo partito, Forza Italia, di cui lei è stato capogruppo in Parlamento nella scorsa legislatura, non può avere più alibi e mentre la gente soffre, muore e arricchisce le Regioni del Centro-Nord con una delle tante migrazioni a cui siamo costretti, in questo caso quella sanitaria, pur non assegnandole colpe esclusive che, per onestà intellettuale, hanno contraddistinto governi regionali e nazionali tanto di centro-destra, di centro-sinistra, ibridi, quanto di quelli tecnici, il tempo delle chiacchiere e degli effetti speciali è finito, attendiamo dalla Giunta che presiede e dal Consiglio Regionale, dal Governo nazionale in carica guidato da Giorgia Meloni azioni politiche e istituzionali risolutorie e che rendano possibile anche a noi calabresi di superare le disuguaglianze e le sperequazioni ataviche che siamo costretti a subire e che ci venga garantito il diritto alla Tutela della Salute Pubblica, alla tutela e alla salubrità ambientale dei nostri territori, alla legalità, alla prevenzione e alla cura.
Presidente Occhiuto, poniamo alla sua attenzione un dato di realtà politica regionale: la Giunta Calabrese non ha una delega alla tutela dell'Ambiente, perché trattenuta da lei stesso, ragion per cui manca ogni impulso e responsabilità politica sul tema ecologico, eco-sistemico ed eco-sanitario.
"Siamo l'unica regione italiana senza assessore all'ambiente", per cui faccia uno sforzo, affidi la Delega all'Ambiente a un assessore sensibile, capace e determinato e venga supportato in ogni modo, senza ipocrisie né infingimenti.
Chiediamo inoltre che si riaccendano i riflettori sulla Sibaritide, con opportune indagini epidemiologiche e con una seria ricognizione dell'intero territorio e ogni azione politica tesa a risolvere altre probabili ed eventuali situazioni critiche, poiché il numero delle patologie tumorali continuano ad aumentare ai livelli di Taranto o di Porto Vesme, ma quì non insistono centri industriali, chimici o raffinerie di petrolio, tuttavia si soffre e si muore.
Che la popolazione si mobiliti subito senza fare sconti a nessuno.
Chi sa parli, si liberi dalla sua condizione omertosa, nessuno può ritenersi invulnerabile o fuori pericolo”.