“Fase 2” anticipata in Calabria, esplode la polemica: tutti contro la Santelli

Calabria Politica

L’ordinanza emessa nella tarda serata di ieri dalla governatrice della Calabria, Jole Santelli (QUI), che ha in pratica anticipato di qualche giorno le misure di “allentamento” del lockdown anticipate dal Governo (QUI), ha scatenato una ridda di dichiarazioni da parte della politica, sindaci e sigle sindacali calabresi tra contrari e non.

Mentre fonti governative farebbero emergere intanto l'intenzione dell’esecutivo di avviarsi ad una diffida della stessa ordinanza, subito dopo la comunicazione della Santelli il primo ad aprire le danze è stato il leader dell’opposizione in Consiglio Regionale, Pippo Callipo (di Io Resto in Calabria) che laconicamente ha invitato i calabresi ad essere “più responsabili di chi li governa” e puntato l’indice verso l’asserita incoerenza della stessa governatrice.

Fino a pochi giorni fa - ha sbottato Callipo - la presidente della Regione … parlava di tenere chiusa la Calabria fino a fine maggio, oggi addirittura anticipa la fase 2 andando ben oltre le riaperture che il governo ha annunciato per il 4 maggio”.

Secondo il leader di Iric, quindi, “Quella annunciata … con un tempismo quantomeno irresponsabile perché prevede le riaperture già per domani, è un’ordinanza molto imprudente ed evidentemente incoerente con quanto sostenuto da lei stessa fino a ieri. L’ordinanza, poi, contrasta con quanto previsto dai provvedimenti governativi e, oltre che pericolosa, è utile solo a un eventuale contenzioso con il governo di cui proprio non si sentiva il bisogno”.

Callipo, infine, ha sollevato il dubbio “che tutto ciò risponda a una strategia politica concordata tra i governatori di centrodestra. Se così fosse, vorrebbe dire che si sta giocando sulla pelle dei cittadini calabresi per meri calcoli politici. In un’emergenza come quella attuale non si può governare in balìa di interessi di partito o di improvvidi sbalzi d’umore. Intanto – ha concluso – di misure concrete sul piano economico, sanitario e sociale neanche l’ombra”.

IL PD INVOCA MATTARELLA

Alle dichiarazioni di Callipo hanno fatto eco quelle del Coordinamento provinciale del Pd Cosenza che ha addirittura chiesto l’immediato intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, oltre che dell’autorità giudiziariaper fermare gli effetti devastanti che potrebbero derivare dall’Ordinanza che il Presidente della Regione Calabria ha emesso da poche ore”.

“Frammista a misure tutto sommato in linea con il Dpcm e le leggi nazionali in tema di salute pubblica in tempi di Covid - affermano i Dem bruzi - al punto 6 dell’ordinanza si legge, letterale: è consentita la ripresa delle attività di bar, pasticceria, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto...”

Questo, però, e sempre secondo il Pd, sarebbe in evidente contrasto con il più recente provvedimento della Presidenza del Consiglio, finalizzato sì alla riapertura di tali attività, solo a far data dal 4 maggio, E solo per asporto”.

I dem cosentini si sono detti poi preoccupati per una possibile “reviviscenza della patologia sul nostro territorio, scongiurata solo grazie all’abnegazione dei cittadini calabresi e vieppiù un danno ulteriore ai commercianti del settore” e dunque hanno chiesto “che le più alte cariche istituzionali mettano fine allo stillicidio di messaggi ed ordinanze emessi in danno del popolo calabrese, in evidente conflitto d’attribuzione e con la totale noncuranza rispetto al problema”.

ABATE (M5S): “INOPPORTUNA E IRRESPONSABILE”

Più o meno sulla stessa linea contraria anche Rosa Silvana Abate, Capogruppo M5S in Commissione “Questioni Regionali” che ha etichettato l’ordinanza di ieri sera comea dir poco inopportuna e irresponsabile”.

“Una Regione che fino a ieri chiedeva aiuto allo Stato perché temeva che un aumento dei contagi potesse mettere in grave difficoltà il sistema sanitario regionale - ha affermato Abate - oggi riapre gli esercizi commerciali senza delle vere regole e senza una reale preparazione ad un allentamento così importante del lockdown che dura da quasi due mesi”.

La parlamentare pentastellata sostiene che si tratti insomma di “una decisione che lascia attoniti e pieni di sgomento i calabresi e che rischia di vanificare tutto il lavoro fatto da sindaci, medici, forze dell’ordine e da tutte quelle forze politiche sane che con grande senso di responsabilità hanno condotto fin qui la vittoriosa battaglia contro il Covid-19”.

Per Abate le decisioni prese dalla Presidente Santelli “risultano alquanto rischiose ed irresponsabili poiché, soprattutto, aprono a situazioni di pericolo per la salute e l’incolumità dei cittadini perché il Coronavirus non è sparito dalla sera alla mattina”.

Infine l’invito alla governatrice ad attenersi all’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio emanato a inizio settimana “e alle richieste di tanti sindaci calabresi, che in modo sensato e responsabile, stanno chiedendo l’immediata revoca dell’ordinanza o provvederanno esercitando i poteri che la legge a loro riconosce”.

“Bene ha fatto il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ad annunciare che il Governo avrebbe controllato le ordinanze regionali e, se non coerenti col Dpcm, chiederà modifiche riservandosi l'eventuale impugnazione delle stesse”, ha concluso Abate.

FILCAMS CGIL: “UNA SOCIETÀ FONDATA SUL BAR”

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giuseppe Valentino, Segretario Generale della Filcams Cgil Calabria, che la butta sul cinematografico: “Come affermavo Ficarra e Picone nel film l'Ora Legale, la nostra è una società fondata sul Bar”, esordisce il sindacalista.

“Deve essere per questo motivo - prosegue - se la Presidente Santelli, che solo tre giorni fa tuonava contro il Governo, denunciando il rischio di aumento esponenziale di contagi da coronavirus e puntava il dito, manco a dirlo, contro cinquanta poveri disgraziati sbarcati dal Sud del Mondo sulle coste calabresi, ieri notte ha deciso di riaprire di colpo le attività produttive essenziali per la vita sociale ed economica dei calabresi, i bar”.

Valentino, poi, ci va giù ancor più duro: “la Penelope de noantri di giorno si preoccupa della salute dei suoi concittadini, di notte emette ordinanze per tentare di ucciderli. Naturalmente senza mai pensare a chi dovrà far funzionare quelle attività, che siano commerciali, turistiche o di servizio, cioè i lavoratori e le lavoratrici. E così, mentre in Italia esiste un Decreto Nazionale ed un Protocollo che stabilisce quali siano le linee guida e le misure di prevenzione per garantire la Salute dei lavoratori e dei cittadini, la Regione Calabria pensa che sia un lacciuolo burocratico del quale poter fare a meno”.

“Tanto - sbotta il segretario Filcams - la carne da macello è sempre disponibile alla bisogna, abbiamo tale e tanta fame di lavoro che non pretendiamo neanche più di mettere insieme il pranzo e la cena, un spritz è più che sufficiente”.

Valentino si chiede infatti come si gestiranno le riaperture: “cosa succederà agli stagionali e come verranno garantiti i diritti di prelazione in caso di malattia, rifiuto, indisponibilità dei lavoratori non è dato sapersi. A questo ci penserà qualcun altro, così come sta accadendo per la Cassa Integrazione, la cui erogazione alla calabrese, con effetto ritardato, sta mettendo in ginocchio imprese e famiglie”.

La Filcams Cgil fa così sapere che denuncerà ogni illecito sul piano del mancato rispetto del Protocollo di prevenzione nazionale e sui diritti dei lavoratori: “Non ci pare tanto inusuale né velleitario pensare che, proprio perché in assenza di una regolamentazione sulle riaperture, chi sarà chiamato a lavorare in questa fase potrebbe contemporaneamente risultare in Cassa Integrazione”, conclude Valentino.

SI: ORDINANZA STRANA E STRUMENTALE

“Appare strana e strumentale … la virata di bordo che in maniera repentina anticipa la fase 2. Per imperscrutabili ed ignoti obiettivi, si soffia sul disagio crescente che le nostre famiglie stanno vivendo in queste drammatiche settimane di forzata chiusura tra le mura domestiche e sulle altrettanto tremende conseguenze economiche determinate dal blocco delle attività”.

Commenta così, ed invece, l’ordinanza Angelo Broccolo, di SI (Sinistra Italiana) Calabria sostenendo che si tratti di una “irresponsabilità e conflitto che rischiano di vanificare i sacrifici di mesi e di gettare nel caos la nostra Regione. Tanti sindaci, diretti rappresentanti delle comunità - afferma ancora - stanno manifestando con forza il loro disaccordo ed altrettanto credo debbano fare le associazioni dei cittadini che quotidianamente vivono le drammatiche condizioni del territorio”.

Per Broccolo, quindi, sarebbe necessaria “una presa di posizione di quanti rappresentano il mondo articolato delle figure che ruotano nel contesto del sistema sanitario, che con generosità in queste settimane non si sono risparmiati, per provare a dare risposte sul campo al terribile pericolo incombente sulle nostre vite, e che con questo inconcepibile azzardo si rischierebbe di vanificare”.

MINASI (LEGA): SCELTA CORAGGIOSA E LUNGIMIRANTE

Tra le opinioni a favore dell’ordinanza, invece, quella del Consigliere regionale della Lega Calabria Tilde Minasi che si complimenta con la Santelli sostenendo che “con coraggio e lungimiranza ha deciso di dare il via, da oggi, ad una nuova fase per la nostra regione. Accordando fiducia ai calabresi che, durante queste settimane, hanno dimostrato senso di responsabilità, la governatrice deciso di consentire una serie di attività che avranno ripercussioni positive sotto l'aspetto economico ma anche psichico e sociale”.

Secondo Minasi, ed innanzitutto, sarebbeimportantissima la possibilità per gli esercenti del settore food di poter ricominciare a lavorare sia tramite asporto che, ove possibile, con l'allestimento di spazi all'aperto. A questo provvedimento, poi, va aggiunto quello che riguarda il commercio di fiori e piante nonché di generi alimentari sia come esercizio ambulante che presso i mercati all’aperto”.

Per la Salviniana ciò si tradurrebbe “in una vera e propria svolta per gli operatori del settore che potranno finalmente ricominciare a programmare il loro lavoro, guardando in maniera più rosea ai prossimi mesi e cercando di accantonare, almeno in parte, i gravi disagi vissuti in questo periodo”.

Miansi ribadisce come siano “significativi”, poi, “gli indirizzi assunti sul fronte degli sport individuali e sull'opportunità di poter iniziare a curare le proprie imbarcazioni sicuramente trascurate nell'ultimo periodo e che quindi potranno essere rimesse nelle condizioni necessarie per riprendere a praticare la pesca sportiva, che, soprattutto nella bella stagione, appassiona tantissimi nostri corregionali”.

La consigliera Leghista, insomma, definisce l’atto della Santelli come Un'ordinanza molto attesa, quindi, che aiuterà molti calabresi. La Regione continuerà a fare la sua parte proseguendo negli iter già intrapresi con 'Riparti Calabria' e attraverso le iniziative approvate nell'ultima seduta del consiglio e legate, appunto, a superare le problematiche causate dal Covid, ma adesso tocca ai calabresi ricambiare Il senso di fiducia, che la presidente Santelli ha manifestato con le decisioni appena assunte, attraverso una gestione attenta, scrupolosa delle direttive emanate ed improntata alla massima sicurezza anti contagio, utilizzando tutte le accortezze necessarie per la tutela di ognuno”.

M5S: “NON VANIFICHIAMO GLI SFORZI FATTI”

Non vanifichiamo gli sforzi fatti, uniti ce la faremo» concludono gli eletti calabresi”. È questo l’invito mosso dai portavoce del Movimento 5 stelle, Laura Ferrara, Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà, Riccardo Tucci, Giuseppe Fabio Auddino, Alessandro Melicchio e Massimo Misiti, in merito all’ordinanza regionale della presidente per la riapertura dei bar.

“La Presidente della Regione Calabria ha dimostrato profonda incoerenza attraverso l’ultima ordinanza emessa e con la quale va in controtendenza con le disposizioni del Governo nazionale». Così in una nota congiunta i portavoce – scrivono i portavoce - la Santelli mentre ribadisce la necessità di chiudere i confini ai calabresi “fuori sede”, permette, in prossimità del 1 Maggio, a bar e ristoranti di riaprire e a privati cittadini di fare manutenzione alle proprie imbarcazioni, consentendo anche gli spostamenti fra diversi Comuni. I calabresi hanno dimostrato finora il proprio senso di responsabilità, mettendo la salute al primo posto.

“I sacrifici fatti sono enormi e il basso numero di contagi dimostra quanto siano state necessarie le misure di restrizione, misure che molti Comuni calabresi stanno confermando con proprie ordinanze che di fatto annullano quella regionale. Questo dovrebbe essere il momento della collaborazione istituzionale, il primo passo verso la ripartenza e non un braccio di ferro fra Regioni e Governo. Facciamo dunque appello al buon senso dei calabresi, degli amministratori locali e degli esercenti i quali stanno manifestando non poche perplessità rispetto alla possibilità di riaprire in sicurezza e con così poco tempo di preavviso”.

IL SINDACO MORMANNO: SERVE ANCORA PRUDENZA

Per il sindaco di Mormanno “serve ancora prudenza” perché “si rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti fin ora”. Questo il commento in merito all’ordinanza della Santelli.

Essere cauti e non cedere a facili entusiasmi, solo perchè da qualche giorno registriamo pochi casi di contagio in più in Calabria, regione dove lo ricordo ancora sono troppo pochi i tamponi fatti sulla popolazione, è un atto di responsabilità verso i cittadini e verso i sacrifici che tutti in questi mesi abbiamo prodotto per contenere la portata del Coronavirus. Il nostro fragile sistema sanitario non sarebbe in grado di sopportare una escalation di contagi e ricoveri. Ricordo che siamo in attesa di conoscere l’esito dei tamponi di decine di cittadini di Castrovillari e del territorio per cui per quel che ci riguarda riteniamo che in questo momento ogni scelta deve essere ponderata e condivisa.

Come sindaci in questo periodo abbiamo prodotto un grande sforzo di controllo ed assistenza alla cittadinanza, abbiamo più volte, in sintonia con i Dpcm e le indicazioni degli esperti che affiancano il Governo nazionale, invitato alla prudenza, al distanziamento sociale, alla responsabilità dei cittadini nel combattere insieme a noi la battaglia per la diminuzione del contagio. I cittadini hanno dimostrato una grande capacità di ascolto e corresponsabilità che oggi non deve essere vanificata con la fuga in avanti di scelte che sembra un azzardo più che un gesto di fiducia.

“Se una task force nazionale ha stabilito e programmato riaperture scaglionate che sono frutto di studio, proiezioni, e soprattutto immagine di un Paese che si muove all'unisono per uscire da questa grave emergenza sanitaria, affrettare decisione e ripartire sulla base di un appello alla fiducia dei cittadini appare, oggi più che mai, un salto nel vuoto che non ci possiamo permettere”.

Serve piuttosto capire con certezza quale saranno le modalità di riapertura, quali le misure che Regione e comuni dovranno seguire per uniformare un sistema produttivo ed economico che ha voglia di ritornare protagonista dello sviluppo, insieme a turismo ed agricoltura, che per molte settimane è rimasto soffocato dall’emergenza. È necessaria una cabina di regia regionale per indirizzare la reale possibilità di ripartenza che permetta agli esercenti di ritornare alla normalità in tutta sicurezza. Regole chiare e burocrazia snella che sia capace di accompagnare la fase 2 di convivenza con il virus in piena sicurezza per operatori e cittadini.

“Sul nostro territorio è quello che faremo dal 4 maggio, dialogando in maniera chiara con gli operatori che sappiamo essere i più colpiti dallo stallo della prima fase e che hanno tutta la nostra solidarietà ed attenzione. È a loro che guardiamo con attenzione per consentirgli di esercitare la loro professione nel massimo del rispetto delle norme di sicurezza”.

Verdi-Europa Verde Calabria: “Disapprovazione per il provvedimento”

La Federazione dei Verdi ed Europa Verde chiede alle “istituzioni regionali un passo indietro, per amore della propria terra e dei propri cittadini, particolarmente di quelli più deboli, che risulterebbero maggiormente esposti in caso di una nuova ondata di contagi”.

La Federazione dei Verdi ed Europa Verde della Calabria manifestano la propria, completa, disapprovazione per il provvedimento approvato nella tarda serata di ieri dal Presidente della Regione, Jole Santelli.

Chiara è la necessità di riaprire e di dare nuovo vigore all'economia della nostra regione, già vittima di numerose problematiche, spesso risultanti da una cattiva politica di sviluppo a livello regionale. Chiara è la volontà di tornare tutti a vivere le nostre famiglie, di rivedere i nostri amici, di tornare al nostro lavoro, da buoni cittadini e da buoni padri e madri di famiglia”.

Parimenti chiara è la valenza unicamente strumentale del provvedimento che, per mera finalità di contrapposizione politica al governo, sta mettendo a rischio la salute dei cittadini in una regione dove la sanità era già in crisi, ben prima dello scoppio della pandemia.

MICCOLI (PD) COSENZA: “SCELTA PERICOLOSA FATTA SOLO PER PROPAGANDA”

Parla di “scelta pericolosa fatta solo per propaganda” Marco Miccoli commissario Pd della Federazione di Cosenza. “La presidente Santelli si immola come testa di ariete dei presidenti di Regione di centrodestra che, insieme a Salvini, hanno deciso di alzare il livello di scontro contro il Governo, contravvenendo alle disposizioni per la Fase 2 che l’esecutivo aveva varato”.

E per Miccoli la scelta di “riaprire bar e ristoranti”, è “pericolosa e irresponsabile, peraltro in contraddizione con la linea molto dura espressa sulla chiusura dell’ingresso in Calabria per chiunque voleva farvi ritorno. Abbiamo visto nella vicenda delle Rsa, quanto sia facile e veloce accendere nuovi focolai, e quanto ancora oggi la diffusione del virus la si può fermare solo con il distanziamento sociale.

“Ma la presidente Santelli preferisce correre il rischio di aumentare la diffusione, sacrificando la sicurezza dei Calabresi sull’altare della propaganda e della demagogia, così come Salvini ha dettato in queste ore. È, la sua, una scelta senza alcuna base scientifica che ne attesti la sicurezza per i calabresi, che invece, per il comportamento tenuto in queste settimane meritavano più rispetto. Così come meritano rispetto gli operatori sanitari, che stanno combattendo una battaglia eroica contro il coronavirus”.

Per questo il Pd Cosenza si oppone “a questa ordinanza” e ha annunciato di voler mettere “in campo ogni iniziativa per tutelare la salute dei cittadini. Ma la presidente, oggi, si assume una grave responsabilità, di fronte alla regione che governa, perché voti e consenso non valgono il rispetto per la salute e la vita di tutti”.

GRAZIANO: “LA SANTELLI RITIRI L’ORDINANZA”

La presidente Santelli dovrebbe mettere davanti a tutto la tutela della salute dei cittadini calabresi invece si piega ai giochi politici del centrodestra nazionale, firmando un'ordinanza non in linea con le misure governative che entreranno in vigore il 4 maggio. E' un atto di grande irresponsabilità. Ritiri subito il provvedimento".

Lo dichiara il commissario regionale del Partito democratico della Calabria Stefano Graziano. "La Santelli ignora - aggiunge Graziano - che l'ultimo dpcm è stato varato sulla base dei pareri formulati dal Comitato tecnico scientifico nazionale. Sappiamo bene che c'è bisogno di far ripartire l'economia e in particolare quei settori che ormai sono in grande difficoltà dopo due mesi di chiusura ma bisogna farlo in sicurezza per la salute di esercenti e avventori".

DELL’AQUILA: “RITIRARE IL PROVVEDIMENTO, EVITIAMO IL LIBERI TUTTI”

Un’altra richiesta di ritiro del provvedimento arriva da Giuseppe Dell'Aquila, presidente facente funzione della Provincia di Crotone.

Per il facente funzione “non è il momento di pensare ad esigenze di partito, è il momento di continuare a difendere la Calabria e la salute dei calabresi. La Governatrice della Calabria se vuole fare gli interessi dei calabresi punti i piedi con il Governo nazionale per portare a casa interventi mirati per sostenere le imprese e le famiglie, per avere una sanità in grado di garantire la salute e la sicurezza.

L'ordinanza è una corsa in avanti ingiustificata, che crea confusione e che genera un caos amministrativo che rischia di compromettere la tenuta, fino ad oggi registrata sull'intero territorio regionale, del contagio da Covid-19. Non è il momento di ragionare per "partito", i problemi della Calabria e dei calabresi sono diversi da quelli della Liguria, del Veneto, è il momento di ragionare, lavorare e intervenire per il proprio territorio”.

(ultimo aggiornamento 11.47)

16 notizie correlate