Ordini medici: la fine dell’isolamento richiede massima prudenza e attenta gradualità
“Dopo aver letto la nuova ordinanza , n. 37 del 29 aprile 2020 “Disposizioni relative alle attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, attività sportive e amatoriali individuali e agli spostamenti delle persone fisiche nel territorio regionale”, della Presidente della Giunta Regionale On. Jole Santelli nel rispetto del suo ruolo e di quello di tutte le autorità politiche chiamate a decidere in questi difficili momenti, come pure del dovere civile e istituzionale che deriva dalla nostra carica, che ci pone a tutela non solo del decoro e della sicurezza della nostra categoria professionale ma, ancor prima, del bene costituzionale della salute pubblica a favore di tutti i cittadini, rivolgiamo un urgente ed accorato appello ai governanti della nostra Regione affinché recedano dai loro propositi.” - È la richiesta che fanno i Presidenti degli Ordini dei Medici delle province calabresi attraverso una nota stampa -
“L’emergenza sanitaria in atto – si legge nella nota - non è affatto conclusa, ce lo ripetono a chiare lettere tutti gli esperti, nazionali e internazionali, per cui dovremo imparare a convivere ancora per un tempo imprecisato con questa mortale minaccia. La fine dell’isolamento assoluto è giusta e necessaria, anche per motivi sanitari, ma richiede la massima prudenza e una attenta gradualità di tempi e modi, contraddetta invece dalla volontà di riaprire locali di ritrovo, che corrisponde, nei fatti, a un indiscriminato via libera per tutti, dalle probabili conseguenze negative che nessuno vuole e che vanificherebbe i sacrifici finora compiuti con enorme senso civico dai calabresi. Ascoltateci!”
“Auspichiamo altresì – si legge infine - che nella imminente regolamentazione del ritorno di calabresi nella nostra regione (LEGGI QUI) siano previsti tutta una serie di garanzie fra l’altro l’obbligo di test specifici e recenti oltre che della doverosa quarantena controllata. Per ogni essere umano i beni primari da garantire e tutelare sono la vita e la salute.”