Fase 2. S’infiamma lo scontro Governo-Calabria, Boccia: “partita la diffida, Santelli sa che è illegittima”
Non si placa lo scontro tra il Governo e la Regione Calabria dopo l’ordinanza della governatrice Jole Santelli (QUI) che ha “spiazzato” anticipando letteralmente al 30 aprile l’allargamento delle misure di diminuzione del lockdown anticipate dal premier Giuseppe Conte, invece, a partire da domani, lunedì 4 maggio (QUI).
Subito dopo l’emanazione del provvedimento regionale era giunta, come d’altronde preventivata, la “minaccia” del titolare del dicastero degli affari regionali, un invito - nemmeno tanto velato - alla Santelli affinché la ritirasse.
Minaccia che lo stesso ministro Francesco Boccia pare abbia tramutato in un atto formale, annunciando stamani - nel corso di una intervista a Sky Tg24 - di aver già inviato per le lettera una diffida alla presidente della Calabria, appunto in merito alla sua ordinanza sulle riaperture.
“Santelli sa che quell’atto è illegittimo” ha affermato Boccia davanti alle telecamere dell’emittente nazionale, aggiungendo di augurarsi che la governatrice “segua le regole, quelle che disciplinano la vita nelle istituzioni”.
Il ministro ha ribadito che la missiva è stata inviata giovedì scorso. Poi, rivolgendosi ancora alla presidente Santelli, ha sottolineato come “Lei conosce bene le procedure, ha ancora tempo per ritirare l’ordinanza”.
Se ciò non dovesse avvenire, però, “sa quello che succede quando parte una lettera che diffida dall'andare avanti rispetto a quell'ordinanza”.
Boccia ha ricordato anche che la governatrice calabrese “sa che il luogo del confronto è il tavolo permanente dei presidenti di Regione. Ci siamo visti molte volte con i suoi colleghi e mi dispiace che lei nelle ultime due videoconferenze non si sia nemmeno presentata e confrontata. Questo non va bene, io l’ho anche chiamata. Fino alla fine cerco sempre una soluzione”
Il ministro ha spiegato come tutte le altre ordinanze che sono state trasmesse all’esecutivo siano “coerenti con il Dpcm” e per questo ha voluto ringraziare gli altri presidenti di Regione “per essersi raccordati e coordinati”.
“Ci sono alcuni dettagli di alcune ordinanze - ha aggiunto Boccia - che andranno rivisti, penso a quello della Regione autonoma della Sardegna che dà ai sindaci gli strumenti per verificare se le funzioni religiose posso essere esercitate, ma non funziona così”. Il ministro poi ha riconosciuto un “grande senso di responsabilità anche dal presidente dell’Anci Decaro perché per la prima volta nella storia i sindaci hanno chiesto di fare un passo indietro rispetto alla possibilità di emettere ordinanze sull’emergenza sanitaria del Covid-19 e si sono affidati allo Stato”.