Tar boccia ordinanza Santelli, le reazioni

Calabria Attualità

CALLIPO: “LA REGIONE PERDE CREDIBILITÀ. ORA BASTA SPOT SULLA PELLE DEI CALABRESI”

Per Pippo Callipo, capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale, “non ha vinto nessuno e soprattutto ha perso la Calabria”. È il commento di Callipo dopo la notizia della pronuncia del Tar che ha accolto il ricorso del Governo sull'ordinanza che prevedeva la riapertura di bar e ristoranti con tavoli all’aperto.

“Il provvedimento – prosegue Callipo – ha fatto guadagnare la ribalta mediatica alla presidente Jole Santelli ma ha suscitato la contrarietà dei medici calabresi. Inoltre non è servito a un pur minimo rilancio della nostra economia e non ha dato neanche un segnale di speranza. Solo caos e propaganda sulla pelle dei calabresi. La prima risposta, d’altronde, l’hanno data gli stessi esercenti che per la stragrande maggioranza hanno deciso di attenersi alle regole stabilite dal governo. Evidentemente non era possibile riaprire dalla sera alla mattina senza avere indicazioni chiare né assistenza in materia di precauzioni igieniche e sanitarie. Avevamo fatto notare sin da subito quanto il provvedimento fosse irresponsabile, incoerente e intempestivo, purtroppo siamo stati facili profeti”.

E da adesso per Callipo “con il massimo senso di responsabilità, è bene che si facciano meno ordinanze spot e che ci siano più confronto e tempestività nell’aiutare concretamente i calabresi a rialzarsi”.

CGIL: “REGIONE CONVOCHI LE PARTI SOCIALI”

Giuseppe Valentino, segretario Generale Filcams Cgil Calabria, invita la presidente della Regione, Jole Santelli, a convocare le parti sociali. Il segretario si augura che “al grido di disperazione dei lavoratori e delle lavoratrici calabresi, delle attività commerciali, messe in ginocchio dalla Pandemia, la Presidente non continui a comportarsi con arroganza e convochi in un tavolo congiunto con i rappresentanti delle imprese e dei lavoratori del settore”.

“Purtroppo a pagare le spese di una politica regionale che anziché concentrarsi sui problemi della Calabria si occupa di servire gli equilibri ed i capricci degli amici di partito a Roma, sono i lavoratori e le attività produttive calabresi”.

GRAZIANO: “TAR RIMETTE SALUTE CALABRESI AL PRIMO POSTO”

Il Tar ha rimesso “la salute dai calabresi al primo posto”. Ne è convinto il commissario regionale del Partito democratico, Stefano Graziano, che adesso chiede alla Santelli “chi si assumerà la responsabilità se nei prossimi giorni l’Inail dovesse segnalare che qualcuno ha contratto il virus nel corso dell’orario di lavoro, cosa che ovviamente ci auguriamo non accada. Dal 18, valutate le due settimane di fase due, si potrà aprire in sicurezza e con regole certe”.

SPIRLÌ: “TAR SCORAGGIA LA RIPARTENZA, C’E’ STATO NEGATO IL DIRITTO DI RIPARTIRE”

È più duro il vicepresidente della Regione Calabria, Nino Spirlì. Per lui la sentenza del Tar “scoraggia la ripartenza”. E non incoraggia “la volontà di rinascere della Calabria”.

Perché per il vice presidente la “gente di Calabria ha saputo contenere la virulenza di una pandemia che sta mettendo in ginocchio l’economia mondiale: la nostra regione appartiene a quei territori che sono riusciti a non soccombere. Dignitosamente, non abbiamo chiesto elemosine, ma il riconoscimento del diritto di poter decidere come iniziare a rimetterci in attività. Diritto che, al momento, sembra non poterci appartenere. A volte, alzare la testa pare essere una pretesa, piuttosto che una virtù.”

FORCINITI (M5S): “FIGURACCIA ANNUNCIATA”

Parla invece di “figuraccia annunciata” Francesco Forciniti del Movimento 5 stelle di Corigliano Rossano che fa leva su un “passaggio che fa riferimento al principio di prevenzione. Il Tar sostiene infatti che, di fronte ad un rischio sanitario potenzialmente elevato derivante dal coronavirus, “ogni iniziativa volta a modificare le misure di contrasto all’epidemia non può che essere frutto di un’istruttoria articolata, che nel caso di specie non sussiste”. Ciò tenuto anche conto del livello di efficienza del sistema sanitario regionale. In questa seconda fase, insomma, le misure devono essere “rimosse gradualmente, in modo che si possa misurare, di volta in volta, la curvatura assunta dall’epidemia in conseguenza delle variazioni nella misura delle interazioni sociali”.

Per Forciniti “si tratta di una bocciatura su tutta la linea dell’atteggiamento di chi ha pensato bene di autorizzare la riapertura di bar e ristoranti così, dalla sera alla mattina, ignorando totalmente il contesto, senza la minima istruttoria, senza un'adeguata valutazione, senza l’elaborazione di protocolli di sicurezza adeguati”.

Per Forciniti “quando si agisce dimenticando la responsabilità derivante dal proprio ruolo istituzionale, e si pensa a strumentalizzare baristi e ristoratori, con il solo fine di portare avanti un’assurda guerra politica contro il governo centrale, le cose non possono finire così: con una figuraccia”.

GALLO: “NE PRENDIAMO ATTO, MA GOVERNO CONTRADDITTORIO”

Prendiamo atto del pronunciamento del Tar, ma non sfuggono più a nessuno le contraddizioni di un Governo che chiude la Calabria ma salvaguarda Regioni amiche”. Lo dice l’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo, commentando la sentenza con cui il Tribunale amministrativo regionale ha cassato l’ordinanza adottata il 30 Aprile scorso dalla Regione Calabria, nel punto in cui si autorizzava la ripresa all’aperto delle attività di bar e ristoranti.

“Un comma finalizzato a ridare ossigeno ad un’economia strozzata dalla crisi sanitaria – afferma Gallo – è stato trasformato in materia di duello istituzionale da un Governo che nel mentre si appresta a riaprire, da qui a qualche giorno, le stesse attività di cui ha ottenuto oggi la chiusura in Calabria, si muove con passo diverso nei riguardi di Regioni che hanno autorizzato attività ben più invasive. Si pensi che la Puglia, qualche giorno fa, ha emanato un’ordinanza per consentire, a nostro parere giustamente, la riapertura di estetisti e parrucchieri. Eppure, non una parola l’Esecutivo ha ritenuto di dover spendere al riguardo, a dimostrazione di una differenza di trattamento che spiega tante cose”.

Prosegue Gallo: “La Calabria, con la sua battaglia, ha impresso un’accelerazione al processo delle riaperture che da qui a poco riguarderà gran parte dell’Italia. Abbiamo inteso rappresentare, nel primario rispetto delle esigenze di carattere sanitario, la voce del popolo delle partite Iva, dei piccoli imprenditori, di quanti ogni giorno hanno la necessità di sbarcare il lunario perché non garantiti da un posto fisso o da rendite di posizione. Il Governo, però, ha preferito imboccare altra strada”.

Conclude l’assessore regionale all’agricoltura: “Dispiace constatare che il centrosinistra calabrese, invece di sostenere questo percorso o quantomeno di sollecitare il Governo al mantenimento degli impegni assunti con lavoratori e cittadini, strumentalizzi la sentenza ergendosi a paladini di etica, legalità e ed epidemiologia, con disciplina di partito al fianco di coloro i quali dopo aver dichiarato a Roma l’emergenza sanitaria il 31 Gennaio, a fine Febbraio correvano a bere aperitivi in Lombardia a favore di telecamera, al grido di “Milano non si ferma”. Oggi festeggiano per aver chiuso la Calabria, invece di aiutarla a ripartire”.

IL SINDACO FALCOMATÀ: "ORDINANZA REGIONALE RISCHIAVA DI MANDARE TUTTO ALL'ARIA"

"Il nostro obiettivo è quello di superare questa emergenza e ripartire subito, gradualmente e in sicurezza. L'ordinanza regionale, illegittima illogica e irresponsabile, rischiava di mandare all'aria tutto ciò che i Calabresi sono riusciti a fare fino ad oggi, rispettando le regole con grande senso di responsabilità e consentendo alla nostra regione di rimanere tra le meno colpite in Italia dall'emergenza sanitaria". È quanto dichiara il sindaco metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà.

"Oggi la sentenza del Tar di fatto certifica l'illegittimità e l'inopportunità dell'assurdo provvedimento adottato dalla Regione Calabria. Un'ordinanza - ha aggiunto Falcomatà - alla quale negli ultimi giorni si erano opposti l'ordine dei medici, la task force degli esperti medici nominati dalla stessa Regione, l'Anci territoriale e nazionale insieme alla stragrande maggioranza dei sindaci calabresi, il Governo che aveva chiesto che venisse modificata ricevendo il benservito dalla Governatrice, ma soprattutto gli stessi operatori economici e i cittadini cui il provvedimento era diretto".

"È chiaro che non si tratta di una normale vicenda amministrativa - ha aggiunto il sindaco - ma di una questione che ha messo gravemente a rischio la salute dei calabresi e che quindi non poteva passare in cavalleria. Da parte nostra abbiamo immediatamente posto un argine a questo scempio disponendo un'ordinanza che superasse le novità introdotte dalla Regione quasi nottetempo, alla vigilia di una data sensibile come l'1 maggio, allineandoci con le disposizioni del Governo sostenute da serie valutazioni scientifiche e mettendo al riparo dai rischi i nostri concittadini. Allo stesso tempo abbiamo ritenuto di costituirci in giudizio per accertare se l'ordinanza potesse produrre danni al nostro territorio, cosa effettivamente verificata dal Tar che oggi fortunatamente ha messo la parola fine su una vicenda che ci saremmo volentieri risparmiati".

"Noi in questa fase - ha concluso il primo Cittadino - abbiamo l'esigenza di tutelare due priorità assolute: la salute dei cittadini ed il loro diritto al lavoro. Riaprire si quindi, ma in sicurezza, rispettando le norme ed i protocolli e procedendo in maniera graduale e condivisa, senza strattoni, ancor più quando questi provengono da una chiara ed evidente strategia nazionale di polemica politica, che, seppur legittima, non può e non deve mai prevalere sugli interessi del territorio, specialmente su temi delicati come quello della salute dei cittadini".

TORROMINO: “SCONTRO POLITICO ISTITUZIONALE INNESCATO DA UN GOVERNO TIRANNO”

Per Sergio Torromino la notizia “lascia l’amaro in bocca” e lo farebbe per “l’accanimento politico dimostrato verso la nostra regione e verso la Presidente Santelli. Parlo di accanimento in quanto non mi sembra il governo sia stato così solerte nel raccogliere i suggerimenti degli scienziati, ricordo che L’OMS aveva elogiato il modello Svezia (che ha tante similitudini con quello proposto dalla Santelli) per la graduale ripresa nella fase 2”.

“Il governo centrale non solo si dimostra distaccato dalle necessità delle singole regioni, non tiene conto della diversa curva epidemiologica e delle differenze nel mondo produttivo. Una decisione quella di ricorrere verso il tar per annullare l’ordinanza della presidente che può essere considerata solo un mero braccio di ferro, volendo dimostrare la propria forza senza tenere conto delle autonomie regionali. In questo provvedimento a perdere non è stata la regione Calabria che ha dimostrato ancora una volta la voglia di ripartire, in sicurezza, nonostante tutto, non volendo vivere di assistenzialismo ma bensì chiedendo “solo” di poter lavorare dignitosamente”.

(ultimo aggiornamento 18:54)

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