Ama Calabria: superba interpretazione di Pattavina in “Uno, nessuno e centomila”

Catanzaro Tempo Libero
Pippo Pattavina e MarianellaBargilli

Pirandello e il teatro, un connubio inscindibile e imprescindibile. Un Autore che con la sua grandezza illuminante ha saputo rappresentare la vera essenza della vita, formata dalle sofferenze e dalle amarezze, dai dubbi e dalle incertezze, che ci propone quotidianamente. Nel suo ‘Teatro dello specchio’ ogni spettatore si riflette.

E’ successo anche nelle due repliche andate in scena, al Teatro Grandinetti Comunale di Lamezia Terme e all’Auditorium Casa della Pace “A. Frammartino” di Caulonia, con ‘Uno, nessuno e centomila’, con Pippo Pattavina e Marianella Bargilli.

Lo spettacolo organizzato da AMA Calabria, diretta da Francescantonio Pollice è sostenuto dal Ministero della Cultura - Direzione Generale dello Spettacolo e dalla Regione.

L’ultima opera di Pirandello nella sua semplicità esprime la profonda drammaticità dell’esistenza di Vitangelo Moscarda, interpretato da Pippo Pattavina, che potrebbe rappresentare chiunque si trovi al cospetto di un testo dal grande impatto.

La storia inizia con la presenza del protagonista, che viene interrogato da un giudice (Mario Opinato) su un incidente con una pistola. La ricostruzione dell’accaduto inizia da una ingenua, o forse maliziosa, osservazione della moglie Dida (Marianella Bargilli), che scatena una reazione incontrollata nel Moscarda. «Il tuo naso pende verso destra».

Una considerazione ingenua o maliziosa che fa perdere le certezze di una vita a Moscarda, che mai aveva notato quello e tutta un’altra serie di difetti evidenziatigli dalla moglie. Una crisi inattesa che dà inizio a un processo di trasformazione del pensiero della gente su di lui.

Attraverso una serie di flashback si assiste a tre distinti momenti narrativi. Iniziando dai ricordi dell’infanzia, dai suoi traumi infantili e dal ricordo della figura paterna, il protagonista passa al suo presente, prendendo in mano la sua vita, per finire aprendosi al mondo esterno. Una fase in cui esterna la sua delusione con una riflessione amara: «muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi: vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori».

Moscarda entra in un vortice che lo porta a voler cambiare il giudizio degli altri su di lui. Considerato un usuraio come suo padre, proprietario della banca che portava il suo cognome, dapprima sfratta Marco Di Dio, un uomo bisognoso, da un piccolo appartamento di sua proprietà, per poi donargliene uno più grande.

Da usuraio a pazzo il passo è breve. Moscarda non riesce a dare agli altri l’immagine che lui vede di sé. L’imprevisto è dietro l’angolo, quando in maniera imprevedibile il protagonista constata di essere giudicato diversamente anche da sua moglie e dai suoi uomini più fidati, Quartorzo (Rosario Minardi) e Firbo (Giampaolo Romania), che avviano un’azione legale per interdirlo quando dichiara di voler chiudere la banca.

A sostenerlo rimane Anna Rosa, l’amica della moglie, anch’essa interpretata da Marianella Bargilli, vittima di un incidente causato da un colpo di pistola sparato da lei stessa in maniera accidentale a un piede. Le voci di una relazione tra Gengè, nomignolo con cui viene chiamato da sua moglie, e Anna Rosa diviene insistente. Vitangelo Moscarda finirà con l’essere interdetto e rinchiuso nell’ospizio per vecchi, che lui stesso aveva fondato con le sue donazioni. Nell’intento di liberarsi delle tante sue maschere, Moscarda distrugge l’uno e i centomila, diventando nessuno.

La rappresentazione di ‘Uno, nessuno e centomila’ si avvale di una interpretazione superba di Pippo Pattavina e della sua Compagnia composta da Marianella Bargilli, Giampaolo Romania e Mario Opinato. L’attore siciliano dimostra di essere a suo agio nel ruolo del protagonista descritto da Pirandello. Padrone del palcoscenico e del testo, con le sue pause e con una gestualità di grande effetto, Pattavina riesce a non “tradire” la scrittura di Pirandello, dando in alcuni casi maggiore forza. Grande merito va anche al regista Antonello Capodici e agli attori, che riescono egregiamente a svolgere il ruolo a loro affidato.

Il ‘Teatro dello specchio’ di Pirandello ancora una volta è riuscito a mettere a nudo l’anima degli spettatori, il cui applauso sentito e accorato ha sottolineato la grande prova di un attore dall’animo sensibile come Pippo Pattavina e dell’intera Compagnia.

Il cartellone di Ama Calabria proporrà la prossima settimana un’opera di grande interesse. Giovedì 2 marzo, alle ore 21, al Teatro Comunale di Catanzaro, Francesca Ciocchetti, Filippo Gessi, Teresa Timpano, Francesca Pica, Alfonso Paola e Myriam Chilà saranno i protagonisti di ‘Elegia per la principessa barbara. A proposito di Medea’, con la regia di Elena Bucci e Marco Sgrosso, la musica dal vivo del maestro Alessandro Calcaramo e la voce della cantante Caterina Verduci.