Migranti. Sit-in davanti alla Prefettura di Crotone, Rete 26 Febbraio: “giustizia per i morti”
Partecipato presidio davanti alla Prefettura di Crotone oggi pomeriggio, organizzato da 277 associazioni riunite sotto la sigla “Rete 26 febbraio” (QUI), nata proprio a Crotone dopo la strage di migranti avvenuta appunto domenica 26 febbraio scorso a Steccato di Cutro (QUI).
Il primo a parlare durante il presidio è stato Mohammad Haroon Faizi, un ragazzo afghano che vive in Italia dal 2015 e che ha ringraziato il Presidente Sergio Mattarella arrivato due giorni fa nel capoluogo pitagorico per rendere omaggio alle vittime (QUI).
Faizi ha ribadito, anche a nome degli altri familiari delle vittime, la richiesta che il Governo e il Presidente li aiuti per portare le salme dei propri parenti nei paesi di origine o in quelli dove vivono.
Altra loro richiesta è stata di continuare le ricerche dei dispersi e che le vittime recuperate dal mare vengano trasferite, anche se ancora nessuno sa dare loro delle tempistiche precise su quando ciò sarà possibile.
Tra gli interventi anche quello di Manuelita Scigliano, dell’associazione Sabir, che ha sottolineato come ancora non si abbiano informazioni precise e non si sappia cosa rispondere alle giuste e pressanti richieste di superstiti e familiari.
“Rete 26 febbraio” chiede ci sia un vero coordinamento e che non si lascino soli i migranti oltre a ricordare la necessità di dare loro delle risposte concrete, pur nella consapevolezza che i tempi non saranno brevi.
Sarà una procedura lunga: molti speravano di partire oggi ma non è stato possibile. E poi va garantito il rispetto per il rispettivo culto religioso.
Alla manifestazione anche Alladin, il giovane aveva già raccontato ai microfoni dei giornalisti dei messaggi ricevuti dallo zio Wahid, che era sul barcone (QUI): zio che non se l’è sentita di partecipare al sit in davanti alla Prefettura, ancora scosso dalla perdita della moglie Munika, di 35 anni, e delle tre figlie di 12, 8 e 5 anni.
Diversi, poi, gli interventi di partecipanti che ha chiesto giustizia per i migranti morti e migliori politiche di accoglienza per assicurare più diritti.