Tragedia Cutro. Rete 26 febbraio: Calabria non più cimitero d’Europa, sarà mobilitazione
“Chiediamo giustizia per i familiari delle vittime e i superstiti del naufragio di Steccato di Cutro. Urge politica comune europea di soccorso, accoglienza e asilo”.
È questo in sintesi il messaggio delle associazioni aderenti alla “Rete 26 febbraio-la Calabria per i diritti umani” che dopo la sciagura avvenuta sulle coste del crotone (QUI), costata la vita a decine di migranti, lanciano un appello alla mobilitazione.
“Davanti alle 64 bare temporaneamente ospitate all'interno del PalaMilone di Crotone – affermano - l'unico messaggio doveroso da rivolgere al governo Italiano e all'Europa tutta è questo: la Calabria e tutto il sud Italia, non possono e non vogliono più essere il cimitero d'Europa”.
Secondo Rete 26 febbraio, oltre al dolore si registrerebbe infatti “anche l'assurdo rimpallo di responsabilità tra autorità competenti, su chi poteva e doveva dare il segnale di soccorso nella notte di domenica e anche il vuoto istituzionale nel dare risposte immediate e concrete alle istanze dei familiari”.
“In questi giorni – aggiunge - il clima al Palazzetto dello Sport pitagorico è drammatico. Stiamo assistendo inermi allo strazio di file di parenti disperati, costretti a dover riconoscere i volti dei loro cari. Su molte delle bare c’è solo un codice, neanche un nome su cui piangere.”
Per questo, come enti del terzo settore, sindacati, associazioni, comitati, ong, scuole, libere cittadine e cittadini si chiede “a gran voce” che le autorità inquirenti facciano presto chiarezza e giustizia continuando nel frattempo a garantire supporto ai familiari e ai superstiti, ma pretendendo “finalmente una politica comune europea di soccorso, accoglienza e asilo congiunta ed effettiva tra tutti i Paesi. E che non ci siano più disparità nell'accoglienza dei profughi, da qualsiasi parte del mondo e guerra scappino”.
“Noi – dicono dalla Rete - continueremo a presidiare il PalaMilone e chiamiamo una grande mobilitazione con un calendario di iniziative sui territori e con un appuntamento nazionale a Crotone”
Si inizia da sabato 4 marzo, con presidi in diverse città d’Italia e, in Calabria, davanti alla Prefettura di Crotone alle 15, in previsione di una grande manifestazione nazionale che sarà comunicata nei prossimi giorni.