Strage di Cutro. Superstiti: Governo mantenga impegni. Stasera il “Lenzuolo della memoria”
L’auditorium dell’Istituto Pertini-Santoni ha ospitato, questa mattina, la conferenza stampa - alla presenza di superstiti e familiari delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro (QUI) - per presentare il documento redatto dalla Rete 26 febbraio a conclusione dei lavori del convegno di ieri, contenente le raccomandazioni emerse.
A illustrarlo, nel corso dell’evento, c’erano Lorenzo Trucco, presidente dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), e Manuelita Scigliano, portavoce della Rete 26 febbraio.
Presenti anche l’euro parlamentare Sandro Ruotolo, del Pd; il deputato di Demos Paolo Ciani; il segretario cittadino del Pd, Annagiulia Caiazza; l’arcivescovo Francesco Savino, vicepresidente della Conferenza episcopale italiana (Cei) per l’Area Sud; Vittorio Alessandro, già responsabile delle relazioni esterne delle Capitanerie di Porto.
Ed ancora il consigliere regionale Fernando Laghi, il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo, e una rappresentante di un’associazione per la difesa dei diritti umanitari.
Toccanti anche le testimonianze di un familiare delle vittime del naufragio, Fatima Maleki, e di un sopravvissuto, Farzaneh Laleki; i loro rappresentanti hanno chiesto di mantenere gli impegni presi dal Governo con familiari e superstiti in merito ai ricongiungimenti familiari ed anche di “garantire il diritto al lutto, prevedendo procedure di autorizzazione all’ingresso per garantire visita ai luoghi di sepoltura dei loro parenti in Italia, non essendo stato possibile il rimpatrio delle salme”.
La Rete 26 febbraio si impegna a presentare il documento nei tavoli istituzionali competenti: Prefetture, Procure, Comuni, Regioni, Ministeri, Parlamento nazionale e istituzioni europee, affinché si prenda posizione per l’adozione di misure concrete per garantire ricerca e soccorso in mare, condizioni adeguate di accoglienza, per tutelare la vita, la dignità, il diritto ad una corretta identificazione dei corpi rinvenuti e ad una dignitosa sepoltura.
Inoltre la stessa Rete sottolinea, che “i superstiti, i familiari degli scomparsi nella strage di Cutro e la rete 26 febbraio continueranno a pretendere verità e giustizia per Cutro e tutti i morti delle frontiere”.
Nel documento in questione si richiede, tra le altre cose, di “riconoscere il soccorso in mare come obbligo giuridico e umanitario”. Diversi Tribunali, anche calabresi, tra cui Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria, hanno ribadito che il dovere di soccorso ha carattere assoluto e trova un limite unicamente nella circostanza che tale attività sia possibile senza mettere a repentaglio la nave, l’equipaggio o i passeggeri.
Ed ancora: “Contrastare i discorsi d’odio e la criminalizzazione dei migranti, delle Ong impegnate nei soccorsi e salvataggi in mare, della solidarietà; implementare un lavoro in rete un lavoro in rete tra le ONG che svolgono attività di soccorso in mare e le associazioni che svolgono attività alle frontiere e sul territorio; attivare canali regolari di ingresso”.
Gli eventi si concluderanno oggi alle 18 in piazza della Resistenza dove in collaborazione con il Comune di Crotone si terrà un Flashmob dal titolo “Lenzuoli della Memoria Migrante”.
Nell’occasione un gruppo di donne completerà il ‘Lenzuolo della memoria’, sul quale sono ricamati i nomi delle persone migranti che hanno perso la vita alle frontiere, via mare e via terra.
Al termine dell’evento, arricchito anche dalle testimonianze di migranti e operatori di Enti del Terzo Settore, i “Lenzuoli della Memoria Migrante” saranno esposti al balcone del Palazzo Comunale.