Manifestazione a Steccato. Rete 26 febbraio: “stanchi di politici indegni e disumani”
"Ieri è stata una bellissima giornata di partecipazione e mobilitazione. Tanti amici e aderenti da tutt’Italia si sono uniti al grido di una Calabria che non si rassegna, che non è indifferente, che ha dimostrato di essere terra di accoglienza, terra di sofferenza, ma anche di riscatto".
È quanto afferma Manuelita Scigliano, portavoce della Rete 26 febbraio, commentando la manifestazione svoltasi ieri a Steccato di Cutro (QUI) in memoria della vittime del tragico naufragio avvenuto lungo quella costa (QUI).
“Noi - ribadisce ancora Scigliano - eravamo lì dov’era giusto che fossimo, di fianco ai nostri amici migranti, di fianco ai familiari delle vittime del naufragio, di fianco ai superstiti. Abbiamo lasciato loro la parola, perché siamo stanchi di vedere gente parlare di e per i migranti. Eravamo tutti vicini e uniti. Noi, quelli che in tredici giorni sono stati sempre presenti al loro fianco, ora dopo ora, minuto dopo minuto, lacrima dopo lacrima”.
“Noi della Rete 26 febbraio - ha poi proseguito - siamo quelli che conoscono queste storie nome per nome. Abbiamo pianto e continueremo a farlo ancora per molto tempo, tenendo sempre bene impresso nei nostri occhi e nelle nostre orecchie ciò che abbiamo visto e ascoltato in queste lunghe e faticose due settimane dal naufragio. Perché nostro compito è anche quello di farci sempre testimoni di questa strage, nei confronti di chi se ne dimenticherà presto”.
“Non siamo stati in silenzio durante la manifestazione, come ci era stato chiesto. Perché dopo tredici giorni di cordoglio era giunto il momento dello sdegno. Perché siamo stanchi di farci rappresentare da istituzioni e da politici indegni e inumani, che parlano di migrazioni in termini di numeri, mentre noi parliamo di Ahmed, di Zahara, di Fatima e di tante e tanti altri” ha precisato la portavoce.