Violenze e minacce all’ex marito beccato con la nuova fidanzata, assolta: “il fatto non sussiste”
Il Tribunale di Castrovillari ha assolto una giovane che era imputata di violenza privata e di minacce nei confronti dell’ex marito. I fatti risalgono all’aprile del 2019 quando l’ex coniuge stava consumando un aperitivo all’interno di un noto bar-pasticceria che affaccia delle vetrate su una via centralissima, in compagnia della nuova fidanzata e di altri amici.
Secondo quanto denunciato dall’uomo, il proprietario del locale gli fece segno di guardare fuori dove intravide l’imputata, ferma in auto davanti alle vetrine, che con una mano teneva il telefonino con il quale lo stava filmando e con l’altra suonava insistentemente il clacson per attirare l’attenzione dei presenti.
In quel momento nella vettura c’era anche il figlio minorenne della coppia. Per evitare figuracce, poiché il suono insistente del clacson aveva purtroppo raggiunto l’obiettivo, ovvero quello di attirare l’attenzione di tutte le persone dentro e fuori dal locale, l’ex marito era così uscito fuori per andare incontro alla donna, ma nonostante ciò quest’ultima avrebbe continuato a suonare il clacson e a riprendere la scena.
L’uomo, pertanto, l’aveva invitata ad andare via e per tutta risposta ottenne insulti e minacce. Nello specifico la donna lo avrebbe minacciato di non fargli più rivedere il figlio.
Sempre secondo il racconto dell’uomo, davanti a questa situazione, lo stesso era rientrato nel bar per prendere il giubbotto e dunque raggiungere la sua auto per andare via.
Salito a bordo della vettura, che era parcheggiata davanti al locale, l’ex moglie gli si sarebbe parcheggiata dietro, bloccandolo e non consentendogli uscire; impedita la manovra, sarebbe scesa, gli si sarebbe avvicinata continuando ad offenderlo e a minacciarlo.
Solo dopo molte insistenze l’ex moglie avrebbe deciso di ritornare nella sua auto consentendogli di fare manovra per allontanarsi.
Non paga, però, l’avrebbe iniziato ad inseguire, facendo delle manovre come per speronarlo e solo in prossimità della sua abitazione, una volta entrato nel cancello, si sarebbe poi allontanata.
Nella stessa querela l’uomo aveva indicato tutte le persone, suoi amici, presenti ai fatti, tra cui anche la nuova fidanzata. Durante il processo a carico della giovane sono stati così sentiti il maresciallo dei carabinieri che si è occupato delle indagini, l’ex marito che ha ripercorso i fatti per come dichiarati in denuncia, e tutti i soggetti indicati da quest’ultimo e presenti ai fatti, che hanno confermato il racconto. Infine, è stato escusso un teste indicato dalla difesa.
Dopo aver celebrato l’istruttoria dibattimentale il Pm ha chiesto la condanna dell’imputata alla pena di tre mesi di reclusione. Il Tribunale di Castrovillari, però, all’esito della camera di consiglio, in totale accoglimento e condividendo la tesi dell’avvocato Francesco Nicoletti, difensore dell’imputata, ha ritenuto non “credibile e attendibile” l’ex marito e, pertanto ha assolto la donna da entrambi i capi d’imputazione con la formula “perché i fatti non sussistono”.