Usura: a rischio 31mila piccole aziende. Lega Calabria: maggiore tutela e normativa da cambiare

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Giacomo Francesco Saccomanno

“Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli denuncia un grave pericolo usura che potrebbe compromettere la vita di ben 31mila piccole aziende, ma dichiara, ancora, che per abusivismo, estorsioni e furti, non solo vi è una sicurezza peggiorata, ma tale illegalità costa al settore 33,6 miliardi di euro”.

Lo ricorda in una nota Giacomo Francesco Saccomanno, Commissario Regionale della Lega Calabria, ripercorrendo i dati contenuti nell’indagine di Confcommercio sull’usura e sui fenomeni illegali resa nota a fine mese scorso (QUI) e che secondo il numero uno della confederazione dei commercianti, fotograferebbe una situazione definita “molto grave” che debba far riflettere e portare ad assumere iniziative indispensabili.

“In sostanza - sostiene Saccomanno - questo sistema di difficile controllo dei fenomeni illegali rischia di far perdere oltre 270.000 posti di lavoro. Vi è una maggiore fiducia in quanto la percezione di peggioramento dei livelli di sicurezza, nel 2022 è scesa al 10.3% rispetto al 26% del 2018”.

Una situazione accentuata in special modo al Sud dove vi sono, però, “problemi che incidono fortemente sulle aziende come l’abusivismo e la contraffazione ove oltre sei imprese su dieci si sentono molto penalizzate, così come la sicurezza che ha portato l’82% delle imprese ad investire in sistemi di videosorveglianza e allarmi”.

“Quello che però può definirsi la vera bestia nera è l’usura. Un fenomeno - rammenta ancora il commissario della Lega - percepito in aumento da un imprenditore su 4. Con il disagio che il 30% degli imprenditori non saprebbe a chi rivolgersi e si sente dunque solo. Nel meridione poi l’usura risulta aumentata di oltre il 30% e non esiste una rete che funzioni adeguatamente”.

Per Saccomanno quindi, vi è pertanto la necessità di sostenere le aziende e, nel contempo, creare strumenti veri di tutela e supporto: “L’attuale legislazione - spiega - non è adeguata e funziona male. Per ottenere un indennizzo, dopo la denuncia e la pendenza del relativo procedimento penale, ci vogliono anni e, comunque, i ristori sono quasi sempre insufficienti, quando si riesce ad ottenerli”.

“Risulta più che evidente - prosegue il rappresentante del Carroccio - che va modificata la normativa e si debbano dare alle vittime garanzie sia sotto l’aspetto della tutela che in riferimento ai ristori che, ripetesi, spesso arrivano tardi e non sono, assolutamente, adeguati. Una situazione che, in qualche caso, spinge l’imprenditore verso altre strade! Ecco la necessità che si cambi percorso e che si pensi al vero sostegno delle aziende”.

La Lega chiede, quindi, da una parte una maggiore attenzione sia da parte della Magistratura e delle Forze dell’Ordine e dall’altra una modifica all’attuale legislazione, ascoltando anche i tanti imprenditori che sono stati vittime e che hanno perso la fiducia nelle istituzioni.