Sentenze alterate per ottenere pagamenti da società telefonia: avvocato “sospeso”

Catanzaro Cronaca

Un avvocato del catanzarese si è visto interdire per un anno dall’esercizio della professione e sequestrare preventivamente anche la firma digitale.

Secondo gli investigatori il legale, come difensore di alcune controparti processuali, avrebbe notificato degli atti di precetto relativi a sentenze ritenute “alterate”, inducendo in errore una società telefonica sull’effettivo diritto di ottenere le somme richieste.

L’ipotesi è che in diversi episodi, ad alcune sentenze effettivamente emesse dal Tribunale di Catanzaro o da Giudici di Pace del circondario, sia stato cambiato il numero di Registro Generale, mentre ad altre sarebbe stato modificato il nome delle parti processuali; in altre ancora finanche il contenuto e la decisione.

In alcuni casi, le sentenze effettivamente emesse si riferivano a procedimenti che avevano ad oggetto materie del tutto diverse rispetto a quelle considerate alterate: addirittura la società non risultava neanche parte in causa.

Dall’esame delle copie autentiche si è rilevata, quindi, una presunta contraffazione delle sentenze utilizzate come titolo esecutivo.

Sempre secondo gli investigatori, poi, il legale avrebbe notificato alla società di telefonia gli atti di precetto relativi alle sentenze “modificate”, richiedendo il pagamento di denaro a titolo di soccombenza in giudizi civili pendenti presso il Tribunale del capoluogo, procurandosi così dei profitti ingiusti e procurando dei danni alla compagnia telefonica.

“L’individuazione degli atti “manomessi” è stata difficoltosa in quanto i documenti falsificati hanno tratto in inganno anche addetti specializzati del settore, poiché il risultato finale della contraffazione era assolutamente credibile e verosimile”, spiegano gli stessi inquirenti per i quali il legale avrebbe abusato del ruolo professionale forense. Da qui la necessità dell’interdizione dalla professione, per evitare la prosecuzione delle stesse.

I misura è stata disposta dal Gip del Tribunale del capoluogo di regione ed è stata eseguita dagli agenti della polizia giudiziaria della Procura locale.